Con una nuova sceneggiatura firmata dalla famosa penna dell’autrice di romanzi J.K. Rowling, gli animali fantastici tornano a casa. “I crimini di Grindelwald”, sequel del fortunato spinoff di Harry Potter, è disseminato di rimandi a luoghi e personaggi del primo grande successo della scrittrice britannica, primo fra tutti la scuola di Hogwarts, luogo pulsante della saga. Nel film diretto da David Yates, regista ormai storico alla corte della Rowling, il segreto del mondo magico vive sotto la minaccia del mago oscuro Gellert Grindelwald (interpretato, non senza qualche polemica, da Johnny Depp), evaso di prigione ed intenzionato a scagliare i propri seguaci contro le creature babbane (al secolo gli umani privi di poteri). Reduce dall’avventura oltreoceano narrata nel primo capitolo, Newt Scamander (Eddie Redmayne) ritrova i compagni di New York: l’impacciata Tina (Katherine Waterston), la spigliata sorella di lei Queenie (Alison Sudol) e il divertente fornaio Jacob Kowalski (Dan Fogler). Saranno loro a formare il “primo esercito” di un giovane Albus Silente (Jude Law), nel tentativo di contrastare la minaccia di Grindelwald. E, questa volta, amore e lealtà vengono messi a dura prova anche all’interno del team stesso, scosso dai continui colpi di scena e dall’interazione con nuovi personaggi. In “Animali fantastici – I Crimini di Grindelwald” c’è un evidente intenzione di mischiare le amosfere, mondo fantastico e mondo reale si intrecciano, non c’è più una netta distinzione, nessun estremo, né bianco, né nero.