In un periodo congiunturalmente negativo sul piano economico da un po’, con l’aggravante della pandemia che ha complicato ulteriormente la situazione, le capacità di ricerca e di essere vigili sul mercato sono diventate ancora più preziose per un’azienda.
Lo dimostra la Vetreria Fratelli Paci, con sede in via Messina a Seregno, che ha quasi un secolo di attività alle spalle, considerando i percorsi che hanno visto protagonisti prima il papà Ugo Paci e poi i suoi figli. Proprio la storica realtà seregnese è tra le poche in Italia a proporre alla sua clientela un vetro di sicurezza stratificato, con pellicola a cristalli liquidi, ideale per ambienti di lavoro come le sale riunioni o gli uffici direzionali, che necessitano spesso e volentieri di momenti all’insegna della privacy.
«La prima a produrre questa tipologia di vetro -spiega Maurilio Paci, uno dei fratelli a capo della Vetreria seregnese- è stata la Saint-Gobain, multinazionale con sede in Italia a Pisa, leader mondiale nel settore vetrario, che lo ha anche brevettato. Scaduto il brevetto, anche noi ci siamo impegnati per inserirci in questo solco e con l’abnegazione e la ricerca, che sono nostre caratteristiche, siamo riusciti a centrare il nostro obiettivo».
L’analisi entra quindi nel concreto: «Stiamo parlando di un vetro trasparente, che all’occorrenza però si opacizza. Determinante è il ruolo della corrente elettrica: quando la si utilizza, i cristalli liquidi assumono una posizione ordinata ed il vetro è trasparente, senza la corrente i cristalli si posizionano in modo disordinato ed il vetro diventa opaco. I colori del vetro possono essere diversi». La soddisfazione a questo punto si impadronisce della scena: «In Italia, siamo soltanto in tre o quattro a realizzare questo prodotto, che è di alto livello ed è figlio, torno a ripeterlo, della nostra capacità di ricerca. Una capacità di cui siamo evidentemente orgogliosi».