Un caso giudiziario scuote il Monza. Nell’udienza di giovedì il Pm di Napoli Maurizio De Marco ha chiesto una condanna a quattro anni e dieci mesi per concorso esterno in associazione camorristica e per due episodi di frode sportiva nei confronti di Armando Izzo, difensore biancorosso arrivato in prestito con diritto di riscatto in estate dal Torino.
Calcio e scommesse: il calciatore aveva ammesso di essersi allontanato una volta capito il tentativo di combine
I fatti risalgono ad inizio carriera, quando il ragazzo, originario del difficile quartiere di Scampia a Napoli, militava nell’Avellino. Il processo ruota intorno a presunti episodi di calcio scommesse orchestrati dai fratelli Accurso, del clan della Vanella Grassi. Secondo la ricostruzione dei fatti il giocatore fu portato in un ristorante per un tentativo di combine, ma lui stesso ha ammesso di essersi allontanato velocemente dal posto una volta capito che stava accadendo qualcosa di strano e di aver simulato successivamente un infortunio pur di non ritrovarsi immischiato nella situazione. Fatti risalenti, come detto, a diversi anni fa, al campionato di Serie B 2013/2014.
Calcio e scommesse: dopo la Serie B la carriera era decollata
Poi la carriera di Izzo è letteralmente decollata, sino ad arrivare a mettere insieme tre presenze in Nazionale ed una solida reputazione da difensore difficile da superare in Serie A. Ora la palla passa al giudice.