“Mai sottomessi” è il libro della europarlamentare Silvia Sardone che narra cinque anni di battaglie politiche e di identità a Bruxelles e al parlamento europeo di Strasburgo, tra le fila di chi dichiara di difendere le tradizioni europee.

Sardone ha portato la sua esperienza e il suo punto di vista politico all’auditorium Tilane, avvalendosi di filmati che mostrano, dice, come il rischio dei fondamentalismi e delle estremizzazioni vadano ben oltre il desiderio di integrazione. Tra violenze sulle donne, quartieri che racconta come islamizzati, tabù sul Natale e sulla tradizione giudaico cristiana nelle scuole e in società.

E “laboratori culturali”, come in Svezia dove predicatori comunque istigano alla sopraffazione degli “infedeli”. Fino al paradosso della sinistra italiana che, sostiene, coccola le lobby islamiche per motivi di interessi, ma trascura l’atteggiamento dell’Islam verso le culture di genere. E c’è chi porta l’esempio di Paderno Dugnano dove ci sono quartieri dove le scuole ormai hanno il 95% di bambini e ragazzi figli di immigrati e dove si reclamano cartelli stradali in arabo.