Hamilton non tradisce e con una media spettacolare sul giro veloce, oltre 264 km/h di media, conquista la pole position del GP d’Italia davanti al solito Bottas e al sorprendentissimo Sainz che con la McLaren ha conquistato la terza posizione vanti a Perez e Verstappen. C’è un abisso fra i piloti Mercedes e queli delle altre monoposto. E c’è un abisso fra le altre monoposto (si parla di McLaren, Rcing Point,Red Bull, Renault e Alpha Tauri).
La Ferrari ha tradito Monza e il GP d’Italia. Una prestazione squallida in qualifica con Vettel che non supera il Q3 e Leclerc che non supera il Q2. I piloti non hanno colpe, non hanno commesso sbagli e hanno dato tutto, soprattutto Vettel che a fine anno se ne andrà e quindi non avrebbe motivo di rischiare la pelle. Ma Sebastian è uno sportivo oneste, è pagato per correre e cerca di fare del suo meglio.
Anche Inaki Rueda è pagato per mettere in atto le migliori tattiche per i piloti di Maranello. Ma commette errori ad ogni gara. Stavolta ha fatto uscire Vettel, per il secondo tentativo nel Q3 dietro cinque vetture, a 3 minuti dalla fine. Come dirgli: caro Vettel, cerca di prendere una scia e arrangiati. Ebbene, il primo da mandare dietro la lavagna con le orecchie d’asino è questo spagnolo molto supponente (visto che parla degli errori dei colleghi come ha fatto in Belgio ma non dei suoi) e pochissimo efficace.
Sarebbe, però, ingiusto dare colpe solo a Rueda quando si vede in pista una Rossa che rende alla Mercedes quasi una trentina di km all’ora sul dritto, frutto di una politica disastrosa di licenziamenti, per incomprensioni e gelosie di carriera: a farne le spese è stato, a suo tempo, il responsabile dei motori Lorenzo Sacchi passato alla Mercedes. Ma è tutta la Gestione Sportiva Ferrari a mortificare il GP d’Italia come amaramente era accaduto in passato. Una GES in cui le prime linee sono state licenziate e sono andate a rinforzare avversari già consistenti, mentre le seconde linee non sono certo state all’altezza della situazione.
Domani la gara potrebbe lenire un po’ il dolore dei tanti tifosi ferraristi che sognavano una grande giornata sia a Monza sia al Mugello fra una settimana. A Monza, per loro fortuna, non sono potuti venire per via del coronavirus. Al Mugello potranno entrare pagando cifre esorbitanti, in tribuna principale 1.200 euro. Per provare solo amarezza?