Gli esordi con il kart, con il successo nella Rotax Max Challenge 2013. Poi il passaggio in Formula 4, due anni dopo e dopo aver trascorso dodici mesi nella Formula Gulf 1000, con una stagione da rookie strabiliante e un posto fisso in top 10. Poi, in un crescendo senza sosta che l’ha portato sino alla Formula 3 inglese, con un volante in Fortec Motorsport. Oggi è uno dei volanti della Lechner Racing, organizzatrice tra l’altro della Porsche Gt3 Middle East, punto di riferimento delle serie Gt in Medio Oriente con il circuito base in Bahrein. Un campionato nato nel 2009 che rappresenta il principale trampolino di lancio per i migliori piloti del mondo arabo.
Al Faisal Al Zubair è un ragazzo di 19 anni che sul volto porta il mistero della sua Muscat, capitale dell’Oman, e che si trova a vivere Monza per la prima volta. O quasi. «In effetti sono stato qui 3 settimane fa per i test. Ma questa è la prima volta ufficiale».
Al Zubair non nasconde l’emozione di trovarsi in uno dei luoghi sacri del motosport. «Essere qui mi dà emozioni incredibili. Si tratta di un circuito leggendario, come lo è anche Spa, dove abbiamo corso settimana scorsa. In quell’occasione le cose per me non sono andate granché bene e se vai male per due gare, in Supercup, la tua classifica si rivolta. Io sono passato dalle prime posizioni ai bassifondi».
È anche per questo che l’aspettativa, ora, fa i conti innanzitutto con la prudenza. «Il mio obiettivo è quello di imparare bene. Cercherò di fare più punti possibili e di rendere migliore la mia situazione nel Mondiale». Del resto, Al Zubair, oltre a essere così giovane rappresenta pure il primo pilota omanita in Porsche Supercup.
«In Blancpain series c’è un altro pilota del mio Paese, Amad Al Harty, ma in questa categoria (che festeggia quest’anno il 25esimo compleanno) sono il primo in assoluto».
Dal Sultanato all’Europa lo stacco non è da poco, quando si parla di motori. «Eppure gli sport motoristici stanno crescendo, anche nella zona del Golfo. Certo, non hanno lo stesso seguito che c’è qui – spiega immaginando i circuiti di Abu Dhabi, Bahrein e Qatar – ma l’interesse c’è. E anche lì, quando si parla di Monza, come di Spa o Montecarlo, si sa di citare veri e propri punti di riferimento».