Le squadre della polizia di Stato, dei carabinieri e della guardia di finanza si sfideranno domenica 22 giugno allo stadio comunale di Arcore in occasione della settima edizione di “Uniti per la Vita”, il tradizionale quadrangolare di calcio a 11 a scopo benefico, organizzato da Premier Club Arcore Aps insieme ad altre associazioni del territorio con il patrocinio del Comune di Arcore e di Confcommercio.
Il ricavato dell’evento sarà interamente devoluto alla Cooperativa La Meridiana a sostegno del Progetto SLAncio.
Arcore, torneo Uniti per la Vita: il programma
La manifestazione, un mix di solidarietà, musica e sport, inizierà alle 16 a Villa Borromeo con la partenza della sfilata dei partecipanti che raggiungerà il terreno di gioco. Ospite speciale sarà la Fanfara del comando squadra aerea 1° Regione aerea dell’Aeronautica militare. Saranno presenti tra gli altri il corpo di protezione civile arcorese, che riceverà un riconoscimento dagli organizzatori del torneo per i suoi trent’anni di presenza nel comune, gli alpini del gruppo di Arcore, la banda e le majorettes di Cernusco sul Naviglio, il corpo musicale di Usmate Velate, la scuola Arte e spettacolo di Lesmo, la scuola di danza Il Sogno di Lomagna, i calciatori della Casati Arcore, i rappresentanti di Medicuore onlus e di Sassetti odv.
I primi a scendere in campo saranno le squadre di polizia e guardia di finanza. A seguire l’incontro tra la perdente della prima sfida che affronterà i carabinieri. I militari saranno di nuovo in campo per affrontare la formazione vincente tra polizia e guardia di finanza.
«Lo sport insegna le regole dentro e fuori dal campo – sottolinea Stefano Campisi, presidente di Premier Club – è un modo per trasmettere ai giovani l’educazione e il rispetto e siamo ben lieti che a giocare vi siano rappresentanti delle forze dell’ordine che con il loro spirito di abnegazione ci insegnano ogni giorno tanti valori».
Arcore, torneo Uniti per la Vita: la cooperativa La Meridiana
Un valore in cui crede fortemente Premier Club è quello della solidarietà. Roberto Mauri, presidente della Cooperativa La Meridiana, ha ricordato l’importanza degli aiuti che «ci danno l’opportunità di migliorare la cura all’interno della nostra struttura. Per noi la cura non è solo somministrare dei farmaci, ma è molto di più. Dobbiamo dare quotidianamente un senso alla vita dei nostri ospiti, fin dal primo mattino. Abbiamo sessanta persone tra malati di Sla, post traumatici, pazienti in stato vegetativo. Abbiamo pensato ad attività che diano un significato ai loro giorni: scrittura, musica, arte. I contributi che ci vengono dall’esterno ci permettono di continuare su questa strada».