Vimercate, l’hi-tech contro la crisi«Accesso al credito, presto intesa»

Vimercate, l’hi-tech contro la crisi«Accesso al credito, presto intesa»

Vimercate – Entro aprile sarà strutturato un accordo con le banche per agevolare l’accesso al credito delle imprese. Mentre entro giugno saranno completati i tre progetti pilota già avviati, ed entro novembre ne compariranno altri due. Entro giugno sarà definito lo studio di fattibilità per la mobilità interaziendale. Sono tre importanti scadenze fissate da Giacomo Piccini, direttore del Distretto hitech, e illustrate lunedì in occasione della presentazione del polo tecnologico al consiglio camerale della Camera di commercio di Monza e Brianza avvenuta alla sede decentrata delle Torri bianche. Temi concreti, per un’azione che, ha spiegato Piccini, si assesterà comunque sul medio e lungo periodo e che sarà fondata sulla capacità di innovazione, legata al tessuto, tipicamente brianzolo, delle piccole e medie imprese e in sinergia con le multinazionali e con le istituzioni.

Da qui parte l’opera di risanamento e di rilancio del Vimercatese. «Con il distretto hitech, abbiamo in un certo senso già fatto un’importante operazione per contrastare la crisi, giocando in anticipo, e puntando sull’innovazione», ha dichiarato lunedì Carlo Edoardo Valli, presidente della camera di commercio di Monza e Brianza, tra i soci fondatori del distretto insieme all’associazione dei Comuni, alla Provincia e a Confindustira di Monza e Brianza.

Per Adriano De Maio, presidente della fondazione, la ricetta per uscire dalla crisi dovrà essere un’attenta strategia per «trattenere sul territorio le realtà industriali sane e per attirarne altre. Secondo uno studio che abbiamo appena ultimato, tra gli elementi di maggiore attrattività figura il governo del territorio – ha detto De Maio rivolgendosi direttamente al sindaco Paolo Brambilla, seduto al tavolo dei relatori – Un’azienda che deve attendere tre anni prima di capire dove potersi insediare, alla fine decide di non venire».

E proprio al tema urbanistico, tra ampliamenti, come quello recente di Cisco alle Torri bianche, e riqualificazioni, come quelle prospettate per l’area ex Celestica, si è riferito Brambilla come a «sfide che vogliamo affrontare anche con il distretto e proprio dal distretto attendiamo orientamenti sulle scelte da adottare», visto che, proprio per lo sviluppo del fotovoltaico in ex Celestica, il nodo fondamentale per concedere maggiori volumi saranno la valenza tecnologica e soprattutto il livello occupazionale connessi ai piani industriali di start up. Di innovazione necessaria,«unica soluzione perché, tra un anno, escano dalla cassa integrazione i 600 lavoratori di Bames», ha parlato anche Roberto Contardi, Fiom Cgil Monza.
Anna Prada