Svastiche, scritte e simboli fascistiLimbiate, attacco alla sinistra

Svastiche, scritte e simboli fascistiLimbiate, attacco alla sinistra

Limbiate – Svastiche, simboli fascisti, frasi inneggianti a Benito Mussolini o ingiuriose nei confronti dei neri o di persone di diversa etnia: questo hanno ritrovato la mattina di giovedì i rappresentanti dell’associazione «La sinistra per Limbiate», tracciato con bombolette spray sulla saracinesca e l’insegna della propria sede e di un adiacente studio medico. «Dux mea lux», «L’Italia agli italiani», «Via gli zingari da casa nostra»: di questo tenore le frasi che ignoti hanno tracciato nottetempo proprio sulla sede del gruppo politico.

Non è purtroppo la prima volta che episodi del genere accadono ai danni della sinistra limbiatese: aveva colpito l’estate scorsa l’analoga copertura di svastiche sugli striscioni, le bandiere e il muro di cinta che a Mombello ospitava la tradizionale festa del Partito democratico. Stavolta il fenomeno sembra però più allargato: in un’area parcheggio vicino la sede di via Beccaria sono infatti comparse scritte simili, allo stesso modo inneggianti al Duce e al fascismo. Scritte che non hanno risparmiato perfino un’auto abbandonata nel parcheggio, cui in precedenza erano stati sottratti i quattro pneumatici.

A far riflettere è in particolare la concomitanza del gesto con l’esito infelice della discussione in consiglio comunale su una mozione presentata dai consiglieri di opposizione, a condanna proprio di episodi di razzismo e intolleranza. «Questa – afferma Mario Terragni, consigliere comunale del gruppo la Sinistra – è purtroppo la risposta più chiara alla baguarre seguita alla presentazione della nostra mozione. Se non si riesce a mettersi d’accordo su temi cosi condivisibili, chi è intollerante trova strada libera per imporsi in questi modi incivili: sarebbe necessario costituire un fronte comune ed esprimere con forza il proprio dissenso. Il problema dell’immigrazione e della convivenza con lo straniero si farà sempre più pressante; è necessaria grande coesione per superare la fobia dell’altro che si tramuta in aggressività».

«L’atto – afferma Giulio Fossati, presidente dell’associazione di sinistra – è la testimonianza di un’atmosfera di intolleranza che è reale e che noi abbiamo cercato di portare all’attenzione di tutti; proprio la sera prima abbiamo pubblicato sul blog il programma della nostra festa, improntata alla promozione della pace e alla lotta al razzismo. Non ci aspettavamo certo questo tipo di riscontro». La intolleranza negli scorsi mesi aveva preso a bersaglio anche l’altro versante dello schieramento politico: innumerevoli sono stati ad esempio gli attacchi, di matrice sedicente anarchica, alla sede del Movimento per l’Italia in via Dante.
Samuele Benelle