Un sorriso a L’Aquila, prima di tutto. Perché se si riesce a portare un po’ di serenità a quanti, a distanza di anni, non possono smettere di vivere sulla propria pelle il dramma di un devastante terremoto, allora si è capito il vero senso del progetto e si entra di diritto tra gli “Ambasciatori del sorriso”. Tutto nasce dalla collaborazione tra la scuola Europa Unita-Enriques di Lissone, il Centro di servizio per il volontariato di Monza e Brianza, l’associazione Clown One e la Fondazione “6 aprile per la vita” de L’Aquila. E’ partita da qui la realizzazione di un’esperienza che ha portato undici studenti, a conclusione di un progetto di volontariato che si è svolto a Lissone, sino a L’Aquila. Un’esperienza forte, che ha trasmesso ai ragazzi il dolore vissuto da tanti abruzzesi che hanno perso nel sisma affetti e casa, ma che ha anche permesso agli studenti di confrontarsi con i valori di amicizia, solidarietà e impegno comune per iniziare a ricostruire. I ragazzi, durante il loro viaggio, hanno incontrato anche gli amici della “Casa del Teatro”, artisti che fanno parte del network “Artisti Aquilani”, formatosi subito dopo il terribile terremoto del 2009; insieme sono riusciti a dar vita a iniziative culturali importanti per il territorio ancora ferito. Forti di questa esperienza, i ragazzi di Lissone hanno iniziato a lavorare insieme: ne è nato il gruppo informale Kaboom, per continuare l’esperienza di volontariato attivo, ben oltre all’esperienza fatta a scuola. Al gruppo si sono uniti anche gli ex studenti che hanno partecipato al corso “Ambasciatori del Sorriso” negli anni precedenti, per portare animazione e sorrisi a chi è meno fortunato. E così “Kaboom” ha già regalato molti sorrisi anche in Brianza, con animatori di supporto a Clown One in associazioni, scuole e case di riposo o con la partecipazione a manifestazioni come gruppo di animazione. Il progetto ha il sostegno, anche economico, di Csv M&B che mostra anche in questa occasione di credere fortemente nello sviluppo dell’associazionismo giovanile e nelle nuove forme di cittadinanza attiva sul territorio. I giovani sono dunque pronti a regalare tanti altri sorrisi. Ed è come se quel viaggio a L’Aquila non fosse mai terminato.