La ciccia che curaanche l’artrosi

Un corso di Massimo Del Bene per raccontare le apllicazioni dei trapianti di tessuto adiposo per curare anche l'artrosi della mano. Ma è solo una delle applicazioni della tecnica che vede il San Gerardo come punto di riferimento.
La ciccia che curaanche l’artrosi

Monza – Un trapianto di tessuto adiposo è la cura per l’artrosi della mano. Di questo e molto altro si parlerà domani e sabato in Università Bicocca nel secondo corso sul tema “il trapianto di tessuto adiposo” promosso e diretto da Massimo Del Bene ed Eugenio gandolfi. Del Bene al san Gerardo di Monza è direttore della Chirurgia Plastica, chirurgia della Mano e microchirurgia ricostruttiva. E’ stato l’unico in Italia con la sua équipe ad aver effettuato proprio a Monza, il 14 ottobre scorso, il primo trapianto bilatelare di mani ad una donna della provincia di Varese.

“Il trapianto di tessuto adiposo per la cura dell’artrosi è una procedura innovativa- spiega Del Bene- che in Italia si effettua da due anni solo nel nostro centro di Monza. Nel corso spiegheremo anche gli altri usi del trapianto di tessuto adiposo che da tempo è impiegato in chirurgia estetica per appianare le rughe , per evitare l’uso di protesi nella ricostruzione della mammella, in tutti i casi in cui le cellule staminali contenute nel tessuto adiposo possono aiutare la rigenerazione tissutale”. Per spiegare la tecnica applicata ai casi di artrite della mano , Del Bene fa un esempio semplice ,ma efficace: “Funziona un po’ come quando in casa cigola una porta e mettiamo dell’olio. Allo stesso modo con un intervento in day hospital preleviamo le cellule adipose dall’addome, le frulliamo e le iniettiamo nella mano. In questo modo dove la cartilagine è consumata il grasso riesce a creare un cuscinetto che facilità la ripresa del movimento”.

Per imparare la tecnica innovativa arriveranno a Monza 20 specialisti da tutta Italia. Non solo chirurghi della mano,ma anche ortopedici, chirurghi plastici e otorini. “Le cellule di grasso-prosegue Del Bene- si sono rivelate efficaci anche nei pazienti con problemi alle corde vocali che vengono così “lubrificate”,ma anche di piaghe da diabete,perché le cellule staminali riescono a rigenerare i tessuti”. Nella giornata di domani i partecipanti al corso avranno accesso anche alle sale operatorie dove potranno assistere in diretta a 14 diversi interventi in cui il trapianto di cellule adipose si è dimostrato efficace.

“L’intervento di chirurgia plastica in assoluto più comune è la ricostruzione di parte della mammella dopo un tumore- prosegue Del Bene- ogni settimana si effettuano tra i 4 e i 5 interventi di questo tipo che permettono di non utilizzare protesi”. Molto meno frequenti gli interventi per la cura dell’artrite della mano: “E’ bene precisare che l’intervento funziona solo nei casi ad uno stadio iniziale- conclude il chirurgo monzese- finora abbiamo realizzato una ventina di interventi, tutti in day hospital”.
Rosella Redaelli