Incidente, Atletica Monza in luttoper la morte di Marco Gallo

La scomparsa di Marco Gallo ha colpito anche il mondo dell'atletica. Il 17enne vittima di un incidente stradale mentre andava a scuola a Carate Brianza, sabato mattina, correva per l'Atletica Monza. I compagni lo stanno ricordando su facebook.
Monza, morto in moto a 17 anniCondanna per l’automobilista

Monza – La scomparsa di Marco Gallo ha colpito anche il mondo dell’atletica. Il 17enne vittima di un incidente stradale mentre andava a scuola a Carate Brianza, sabato mattina, correva per l’Atletica Monza e da quando si è diffusa la notizia della sua morte i compagni lo stanno ricordando, sul blog e soprattutto sulla pagina facebook della società. Messaggi carichi di incredulità, tristezza, affetto. «Gallo lo ricordo come il ragazzo che ha fatto il minimo agli italiani facendosi prestare le chiodate – scrive Elenora – il ragazzo che è andato in Liguria, andata e ritorno in motorino, che aveva sempre delle felpe troppo larghe…non è giusto, semplicemente non è giusto». «Lo ricordo come quel ragazzo che arrivava sempre in ritardo, correndo appena scendeva dal motorino, salutando sempre tutti», le fa eco Gloria, accompagnando il messaggio con un emoticon triste.

Gallo correva a Monza da tre anni, dopo gli inizi all’Atletica Lecco, e si divideva tra gli ostacoli e la velocità nel gruppo allenato da Giorgio Ripamonti. Nell’ultimo anno avevano cominciato ad arrivare anche i risultati e la crescita agonistica era culminata nella qualificazione ai Campionati italiani per la categoria Allievi andati in scena a fine settembre a Rieti. In quell’occasione aveva pasticciato nelle qualificazioni dei 110 ostacoli, facendo sfumare l’accesso alla finale B e un potenziale piazzamento tra i primi dieci.
«Aveva molti interessi – ricordano il presidente dell’Atletica Monza Paolo Galiberti e l’allenatore Paolo Pozzi – Era un personaggio positivo, i suoi amici sono rimasti scioccati. Era un ragazzo espansivo, brillante, simpatico».

«Marco era giovane – scrive il suo allenatore Giorgio Ripamonti, in un ricordo inviato alla Federazione – entusiasta della vita, di grande compagnia e ben voluto da tutti. Per lui l’atletica era un gioco, un modo per scaricare tutta l’energia che aveva, e gli ostacoli erano il modo migliore per farlo; infatti alla prima gara riuscii subito a cogliere il minimo per gli Italiani Allievi di Rieti. Questi campionati dovevano essere i primi di una lunga serie ma purtroppo così non sarà. I compagni di allenamento e tutta l’Atletica Monza da oggi in poi ogni volta che affronteranno gare e allenamenti lo faranno anche per lui, portandolo nel loro cuore spinti dalla grande carica che aveva e che cercheremo di non far spegnere mai».
Chiara Pederzoli