Due casi di H1N1al San Gerardo

Due casi di H1N1al San Gerardo

Monza – Due pazienti in condizioni “gravi, ma stazionarie” sono ricoverate nel reparto di rianimazione del San Gerardo di Monza per le complicanze legate all’influenza H1N1. Sono un uomo di una cinquantina d’anni dell’hinterland milanese e una donna di 35, alla ventunesima settimana di gravidanza, trasportata domenica da Lecce con un volo dell’aeronautica militare. Entrambi sono stati attaccati alla Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxygenation), ovvero il macchinario che consente di sostituire la funzione dei polmoni attraverso l’ossigenazione e la rimozione di anidride carbonica in un polmone artificiale extracorporeo, nella fase più acuta dell’infezione.

Sta meglio ed è stata staccata dalla Ecmo una terza paziente, ricoverata la scorsa settimana per complicanze respiratorie legate alla H1N1 : “Dopo cinque giorni di Ecmo- spiega Antonio Pesenti, direttore della Rianimazione del San Gerardo- da lunedì respira da sola”. Venerdì è stato riattivato il sistema Ecmonet, la rete per fronteggiare l’emergenza pandemia, voluta nel novembre del 2009 dal Ministero della Salute per gestire la sindrome da insufficienza respiratoria acuta grave da polmoniti da virus H1N1. Sono 14 i centri italiani che dispongono di una macchina cuore-polmoni, cinque i centri di riferimento nazionale (San Gerardo, San Raffaele, Policlinico, San Matteo di Pavia e Le Molinette di Torino), tutti coordinati dal San Gerardo di Monza e dal San Raffaele di Milano.

“Grazie a questa rete-spiega Pesenti- è stato istituito un call center nazionale a cui fanno riferimento gli ospedali italiani per segnalare le situazioni che necessitano della Ecmo. Se l’ospedale non è in grado di gestire il trasporto della paziente interveniamo direttamente inviando un nostro rianimatore sul posto come è avvenuto nel caso della donna di Lecce trasportata a Monza su un volo dell’aeronautica militare”. Riattivata “ a marcia bassa” già all’inizio della scorsa settimana, la rete Ecmo ora è a regime per fare fronte al picco dell’influenza H1N1 che è atteso per la fine del mese. “Qui a Monza- spiega Pesenti- c’è sempre un medico di turno pronto a partire per qualunque destinazione italiana in caso di necessità”. “Anche se non abbiamo ancora i risultati del test sulla donna- prosegue Pesenti- tutto fa pensare che si tratti di un caso di H1N1. Non è la prima donna gravida che curiamo a Monza, lo scorso anno un’altra donna nello stesso periodo di gestazione era stata ricoverata . In questi casi insieme alle funzioni vitali della donna viene costantemente monitorato anche il feto”.
Rosella Redaelli