Perché il mio cane piange quando è da solo a casa?

Quando il cane piange se lasciato solo. Risponde la dottoressa Anna Randazzese, istruttrice cinofila.
Il cane piange quando è solo a casa - foto master1305/it.freepik.com
Il cane piange quando è solo a casa – foto master1305/it.freepik.com

Buonasera, sono felice “mamma” di Aaron, un meticcio di 2 anni preso che aveva già 8 mesi; è bravo in tutto, solo che quando lo lasciamo a casa da solo piange e talvolta mordicchia mobili o quello che trova in giro. Facciamo tante passeggiate e non resta mai solo più di qualche ora alla volta!
Stefania

Buonasera Stefania,
i cani sono animali altamente sociali, evolutisi dal lupo proprio in compagnia dell’uomo; sono animali proprio predisposti per vivere all’intrno di un branco, perciç è del tutto innaturale per loro rimanere isolati (a livello proprio ancestrale, ne andrebbe della loro sopravvivenza, infatti in natura il branco serve a essere più forti nella difesa del territorio, della caccia, nella crescita della prole etc). Questo dovrebbe farci capire come la solitudine è un qualcosa che si può imparare a tollerare, ma non sarà mai qualcosa che il cane ama.

Ci sono certo cani che la sopportano meglio di altri e questo può dipendere dal Dna, così come dalle esperienze di vita in fase di crescita. Sarebbe utile sapere che vita abbia fatto il tuo Aaron fino agli 8 mesi, se sia stato sempre con altri cani o sempre con persone presenti, ad esempio.

In ogni caso, si può gradualmente abituare il cane a rimanere solo, cominciando con una manciata di minuti, magari dopo essere rientrarti da un’appagante passeggiata e lasciandogli qualcosa che lo tenga impegnato ch lo aiuti a passare il momento di solitudine, come uno snack da masticare o un kong pieno di qualcosa di spalmabile che sia “durevole”. Le prime volte possiamo lasciare il cane e tornare prima ancora che abbia terminato la sua attività, salutandolo sempre sia quando usciamo sia quando rientriamo.

Non facciamo l’errore di uscire di soppiato perché quando il cane si accorge di essere rimasto solo potrebbe andare in panico e diventerà poi difficile che si rilassi anche in nostra presenza per paura che se si addormenta si risveglia da solo. Fare dei video ad esempio lasciando un cellulare a casa che filmi la situazione può anche aiutarci a capire come si comporta e dopo quanto tempo il cane entra in ansia per la solitudine, così da regolarci bene sulla progressione da tenere per aumentare il tempo man mano.

In ogni caso è importante sapere che un cane da solo, anche se non va in ansia, si annoia. Dormirà un po’, ma poi ricordiamoci che il cane non guarda la tv, non ascolta la musica, non legge e non ha il cellulare, quindi senza poter interagire con noi dopo un po’ si cercherà qualcosa da fare. Un professionista vi può aiutare a fare un lavoro specifico su questo, ma io in generale raccomando sempre di non lasciare il cane a casa da solo per più di 4 ore al giorno (dopo che sarà abituato avviamente) perché, oltre alla necessità fisiologica di dovere sporcare a un certo punto, sarà per lui difficile stare da solo a fare nulla e probabilmente quello che si inventerà sarà spiacevole da trovare al ritorno.

E’ importante sapere che il cane, che si annoi o che sia in uno stato di ansia, non fa i dispetti come la nostra mentalità umana potrebbe farci credere, ma fa semplicemente quello che in quel momento lo aiua a superare il momento, quindi è importantissimo sapere che sgridare il cane al rientro a casa perché magari due ore prima ha distrutto un cuscino, non solo non servirà, ma destabilizzerà la nostra relazione perché il cane non capirà perché siamo arrabbiati con lui e le volte successive la sua ansia sarà maggiore aspettando un ritorno che potrebbe essere un bel momento o un brutto momento.

Soprattutto con i cuccioli poi è fondamentale essere con loro per la maggior parte del tempo, per aiutarli a incanalare la loro voglia di fare su qualcosa che sia accettabile (giocare con i suoi giochi ad esempio) e distoglierlo da passatempi non idonei (come mangiare il divano); se siamo lì presenti, possiamo subito fargli capire che quello non si fa; se siamo in ufficio, perderemo l’occasione di questo insegnamento, perché quanto torneremo sarà troppo tardi (sia per salvare il divano, che per insegnargli a indirizzare la sua voglia di mordere su altro)

Anna Randazzese *

* Laureata in psicologia e Istruttrice Cinofila, lavora sul territorio di Monza e Brianza con attività individuali e collettive, proponendo percorsi di educazione e riabilitazione comportamentale a tutti i tipi di cani, dai cuccioli appena arrivati a casa a cani adulti con problematiche comportamentali anche complesse. Potete visitare il suo sito web www.aseizampe.com o visitare la pagina facebook Aseizampe.