Il Ministero dell’Economia ha annunciato un’estensione significativa dei termini per il pagamento delle imposte sulle criptovalute, fornendo ai contribuenti un ulteriore margine di tempo per adempiere ai loro obblighi fiscali.
Questa decisione è stata presa nell’ambito di una bozza del decreto Bollette, attesa con interesse dal mondo finanziario, che è stata discussa in Consiglio dei Ministri il 25 settembre. La scadenza originale per il versamento dell’imposta sostitutiva sulle crypto-attività era stata fissata per il 30 settembre, ma ora è stata prorogata al 15 novembre.
Questa proroga è giunta dopo un precedente rinvio della scadenza, che era stata spostata dal 30 giugno al 30 settembre. La decisione di estendere nuovamente i termini ha suscitato diverse reazioni nella comunità finanziaria, poiché sono molti gli investitori che cercano di capire come rispettare al meglio le normative fiscali introdotte di recente.
Le novità della legge di Bilancio
La legge di Bilancio per l’anno 2023 ha apportato importanti cambiamenti al regime fiscale delle criptovalute. In particolare, è stata stabilita un’aliquota fiscale del 26% per i guadagni derivanti dalla vendita delle crypto. Questa aliquota è in linea con quella applicata alla maggior parte delle rendite finanziarie, fatta eccezione per alcune categorie come i titoli di Stato. È importante notare che l’imposta è applicabile solo alle plusvalenze superiori a 2.000 euro e alle criptovalute acquistate da società o individui con un controvalore superiore a 51.000 euro.
Una delle sfide principali per i contribuenti è stata la documentazione dettagliata dei movimenti delle criptovalute per fini fiscali. Questo requisito ha richiesto agli investitori di tenere traccia accuratamente di tutte le transazioni, compresi i dettagli delle crypto acquistate e vendute, nonché relative date e importi. Ciò ha rappresentato un onere significativo per molti, vista la complessità dell’operazione.
Oltre all’estensione dei termini per il pagamento delle imposte, il decreto ha introdotto anche una nuova data limite per la rideterminazione del valore delle attività legate alle crypto. Inizialmente fissata al 30 settembre 2023, questa data è stata spostata al 15 novembre 2023. Questa modifica è stata introdotta nell’articolo 7 del decreto, che tratta anche di misure energetiche, interventi per sostenere il potere d’acquisto e la tutela del risparmio, oltre a proroghe di termini normativi e versamenti fiscali.
Un altro aspetto importante della legge di Bilancio del 2023 è stata l’introduzione della possibilità di versare un’imposta sostitutiva del 14% o la prima delle tre rate per l’affrancamento opzionale delle criptovalute detenute all’inizio dell’anno. Questa operazione è stata combinata con una sanatoria che ha consentito a contribuenti di regolarizzare la loro posizione fiscale se, entro il 31 dicembre 2021, possedevano criptovalute in violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale e non avevano dichiarato i redditi corrispondenti.
Per aderire a questa sanatoria, i contribuenti hanno dovuto presentare un’istanza di regolarizzazione delle criptovalute e dei redditi associati utilizzando la Posta Elettronica Certificata (PEC). Inoltre, hanno dovuto fornire una ricevuta del versamento delle somme dovute tramite modello F24 e una relazione dettagliata con la documentazione probatoria necessaria.
Chi non ha dichiarato completamente o in parte le criptovalute è stato soggetto a una sanzione pari allo 0,5% del valore delle criptovalute detenute alla fine di ciascun periodo d’imposta o alla data della loro cessione. Per i redditi non dichiarati, è stata prevista un’imposta sostitutiva del 3,5% sul valore delle criptovalute.
Un elemento cruciale di queste nuove regole è stato l’obbligo imposto agli exchange, le piattaforme di scambio di criptovalute, di registrarsi presso l’OAM (Organismo Agenti Mediatori) e di comunicare una serie di dati e informazioni sui loro clienti. Questo obbligo è stato introdotto per migliorare la trasparenza e l’adempimento fiscale nel settore delle criptovalute.
L’OAM ha il compito di raccogliere i dati da parte degli exchange e inviarli al Ministero dell’Economia in forma aggregata ogni sei mesi. Questa misura renderà più difficile per chi detiene criptovalute evitare il pagamento delle imposte, aumentando la trasparenza fiscale nel settore.
In conclusione
L’estensione dei termini per il pagamento delle imposte sulle criptovalute è stata accolta con interesse da parte dei contribuenti italiani, che ora hanno più tempo per adeguarsi alle nuove normative fiscali. Tuttavia, è importante che coloro che possiedono, acquistano e vendono criptovalute rispettino le regole e si adattino alle richieste di documentazione fiscale, per evitare sanzioni e conseguenze fiscali.
La possibilità di regolarizzare la propria posizione fiscale attraverso la sanatoria rappresenta un’opportunità per coloro che potrebbero aver omesso di dichiarare le loro crypto in passato. Nel complesso, le nuove normative stanno contribuendo a creare un ambiente più regolamentato e trasparente anche in Italia.
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