Due pesi, due misure e quattro contatori. Saremo anche monotoni. Ma la vicenda dello scandalo del gas, quello della vendita o meglio “svendita” del gioiello di famiglia a A2A non è finita anche se non mi faccio molte illusioni sul risultato finale. Lo scandalo che ha coinvolto il sindaco Alberto Rossi e parte dei suoi “compari” di giunta, è stato trattato da tutti diversamente da quello che aveva travolto Giacinto Mariani, costretto alle dimissioni e poi assolto.
Fosse capitato all’ex esponente del Centrodestra avremmo avuto elicotteri, primi piani, l’apertura del tg nazionale. Dimenticavo pure gente sotto casa urlante le dimissioni con tanto di cartelli e striscioni. Non è successo nulla di questo. La magistratura che venerdì dovrà prendere una decisione, si è presa tutto il tempo necessario e il caso veleggia spedito verso la prescrizione.
Il primo cittadino targato Pd, ha avuto tutto il tempo per pensare ed essere rieletto. Il Tribunale amministrativo ha già emesso il proprio responso sostenendo che l’operazione “svendita” non andava fatta. Quello politico pure. La maggioranza e parte dell’opposizione si erano accordati perché l’operazione andasse in porto senza troppi traumi. Bastava tenere all’oscuro i consiglieri comunali ed il gioco era fatto. Così è stato. Vedremo se venerdì il giudice deciderà di andare avanti verso il nulla della prescrizione, appunto.