La valuta di Taiwan ha superato la significativa pietra miliare psicologica di 30 per dollaro USA per circa la prima volta da giugno 2020 a causa della scarsa economia generale dell’isola.
Questo trimestre, la valuta è crollata dello 0,2% a 30,008 per dollaro USA a causa di 626 milioni di dollari di deflussi dall’estero. La settimana scorsa Taiwan ha tagliato le sue previsioni economiche non ufficiali per l’anno in corso, in risposta al calo della domanda mondiale di tecnologia e all’aumento dell’inflazione. A luglio, le industrie asiatiche hanno continuato a registrare un calo della produzione a causa dei continui problemi della catena di approvvigionamento e della debolezza dell’economia globale.
La prevista visita di Nancy Pelosi sull’isola sembra accompagnata da incertezze geopolitiche, che hanno attenuato l’entusiasmo degli investitori. In una dichiarazione di domenica che annunciava il viaggio, Pelosi ha omesso Taiwan dal programma, includendo viaggi in Giappone, Corea del Sud e Malesia.
Ciononostante, persistono le voci secondo cui Pelosi visiterà Taiwan questa settimana, rischiando una dura reazione da parte della Cina, che considera l’isola autonoma come una sola.
Frances Cheung, analista dei prezzi presso la Oversea-Chinese Banking Corp. di Singapore, sostiene che la sottoperformance del dollaro di Taiwan è dovuta all’aumento del rischio geopolitico più che ai fondamentali. Sfortunatamente, questa percezione sembra auto-avverarsi, dato che il ritiro dei titoli azionari esercita uno stress sulla valuta locale.
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