I trader di criptovalute sono stati così gravemente danneggiati dagli attuali cali di mercato che potrebbero essere perdonati se si aspettassero che i responsabili politici della Federal Reserve statunitense, riuniti a Jackson Hole, offrano qualcosa – qualsiasi cosa – di buono per i prossimi mesi.
Il Bitcoin (BTC) ha subito un duro colpo quest’anno, con un calo del 53% rispetto a Capodanno, secondo i dati di CoinDesk. Ether (ETH) ha fatto leggermente peggio, con un calo del 54%, anche se il suo prezzo è aumentato nell’ultimo mese grazie all’entusiasmo per l’imminente aggiornamento Merge del meccanismo di consenso della blockchain.
Il caos delle criptovalute è dovuto principalmente ai tassi di interesse o, più in particolare, al tentativo della Federal Reserve di contenere l’inflazione aumentandoli drasticamente. La rilevanza dell’inflazione per le criptovalute è stata evidenziata venerdì, quando il bitcoin è sceso dell’11% dopo che i verbali del vertice del FOMC hanno rivelato che i banchieri centrali non erano così ottimisti sull’inflazione come inizialmente ipotizzato dai mercati, lasciando intendere che i tassi di interesse potrebbero dover aumentare molto di più.
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Osservazioni più aggressive da Jackson Hole, dove il simposio si terrà dal 25 al 27 agosto, potrebbero alimentare il declino delle criptovalute. La preoccupazione generale dei trader di criptovalute e di quelli tradizionali è che il rafforzamento della Fed spinga il settore verso una catastrofe.
I titoli del Tesoro degli Stati Uniti, uno dei mercati più importanti del mondo, sembrano rafforzare questo timore. I rendimenti obbligazionari a breve termine sono attualmente più alti di quelli a lungo termine, il che indica un’inversione della curva dei rendimenti, che di solito si verifica prima del crollo dell’economia.
Ciononostante, i banchieri centrali e la maggior parte degli analisti sostengono che gli Stati Uniti non sono in crisi e che un atterraggio morbido – un calo dell’inflazione senza generare una recessione – è molto probabile.
Di recente, questa discrepanza ha messo a dura prova i mercati delle criptovalute e delle azioni. Entrambi sono saliti temporaneamente dopo l’ultimo discorso di luglio di Jerome Powell, che la maggior parte degli esperti ha interpretato come dovish. I prezzi, tuttavia, sono scesi dopo le dichiarazioni un po’ più aggressive del FOMC.
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