ETF Bitcoin in arrivo? Ecco cosa potrebbe significare per gli investitori

Dopo l’approvazione delle domande di BlackRock e Valkyrie, è conto alla rovescia per gli ETF spot Bitcoin. Al via anche BTC20, il nuovo Bitcoin: di cosa si tratta?

È in atto una vera e propria corsa all’approvazione di ETF spot su Bitcoin da quando BlackRock ha inoltrato per prima la richiesta lo scorso 15 giugno alla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. BlackRock è la più grande società di investimento al mondo, gestisce un patrimonio di circa 10 trilioni di dollari e vanta una percentuale impressionante di approvazioni di ETF, con un rapporto vittorie-sconfitte di 575 a 1, il 99,82%.

Dopo questa mossa, sono successe due cose: è partito un rally di Bitcoin, che ha subito fatto registrare un picco da parecchi mesi ed è partita anche la corsa di altre grosse istituzioni finanziarie per farsi approvare questo innovativo strumento di investimento. Ricordiamo che gli ETF Bitcoin spot sono fondi che replicano l’andamento del valore di Bitcoin, senza che gli investitori debbano detenere il token.

Quali società hanno fatto richiesta di approvazione di ETF su Bitcoin

Il primo istituto che ha seguito le orme di BlackRock appena cinque giorni dopo è stato WisdomTree col suo WisdomTree Bitcoin Trust. L’asset manager ci riprova dopo che nel 2021 la SEC aveva bocciato una richiesta analoga.

Lo stesso giorno anche Invesco, società di gestione degli investimenti tra le più note nel settore, ha ripresentato la domanda dopo che questa era stata respinta nel 2021, quando venne inoltrata insieme a Galaxy Digital.

Il 21 giugno anche l’asset manager Valkyrie ripresenta la domanda dopo che era stata bocciata a dicembre 2021.

Non è finita, perché nei giorni immediatamente seguenti hanno partecipato alla corsa per l’ETF Bitcoin nell’ordine: Bitwise, VanEck, Fidelity e Ark Invest insieme a 21Shares. Anche se non strettamente correlata, va ricordata la richiesta di Deutsche Bank alla BaFIN, la Consob tedesca, di custodire asset digitali, come le criptovalute: un’altra rivoluzione.

Cosa comporterà l’approvazione degli ETF Bitcoin

La SEC ha respinto più volte le richieste di ETF spot su Bitcoin in passato perché non si conformavano alle norme antifrode e non proteggevano sufficientemente gli investitori. Senza contare che la SEC preannunciava anche una possibile manipolazione del valore di mercato di BTC.

Ora BlackRock e gli altri istituti hanno cercato di venire incontro alle preoccupazioni della SEC, specialmente per quanto riguarda il rispetto del Surveillance-Sharing Agreement (SSA), l’accordo di condivisione della sorveglianza giudicato fondamentale per l’approvazione.

Un primo, importantissimo risultato c’è già stato. La SEC ha da pochi giorni riconosciuto la richiesta presentata sia da BlackRock sia da Valkyrie dopo averla bocciata in prima istanza. Questo non significa però che l’ETF è ora disponibile ma solo che è stata riconosciuta la legittimità delle domande e che sono state prese in carico per la valutazione.

L’impennata di Bitcoin (+7% poche ore dopo la notizia del filing di BlackRock) fa capire quali potrebbero essere le conseguenze dell’approvazione degli ETF Bitcoin negli Stati Uniti. Una platea enorme di potenziali investitori che potranno avere accesso, anche se in forma indiretta, alla più importante delle criptovalute.

Si prevede un boom di acquisti di BTC, anche se non effettuati direttamente dal gestore ma dai cosiddetti “partecipanti autorizzati”, che potrebbe determinare un’ulteriore impennata del valore. E c’è già chi parla di ETF spot su Ethereum.

BTC20, la nuova alternativa a Bitcoin

In questi giorni anche un’altra significativa novità sta scuotendo il settore delle criptovalute: l’arrivo sul mercato di BTC20, una nuova criptovaluta che si propone come interessante alternativa a BTC, una sorta di Bitcoin 2.0. Si tratta di un progetto attualmente in prevendita.

BTC20 si rifà a Bitcoin dell’aprile 2011, quando c’erano 6,05 milioni di BTC in circolazione e infatti anche la presale mette a disposizione 6,05 milioni di token. Bitcoin nel 2011 valeva solamente 1 dollaro; anche BTC20 oggi vale solamente 1 dollaro, almeno fino a quando non verrà listato sugli exchange.

Come Bitcoin, anche BTC20 rilascia i token ogni 10 minuti circa, pertanto l’ultimo token verrà creato tra circa 120 anni e anche in questo caso la fornitura totale è di 21 milioni di unità, proprio come nel caso di Bitcoin.

Ma qui finiscono le analogie. BTC20, infatti, è un token ERC-20 proof of stake che si basa su blockchain Ethereum: è quindi Bitcoin su Ethereum. Un’altra grossa differenza è che si potranno ottenere delle ricompense mettendo il token in stake. Lo staking di BTC20 partirà subito dopo la prevendita e gli eventuali token non venduti finiranno nel contratto di staking sicuro e immodificabile di BTC20 prima del listing.

Come si vede, si tratta di un nuovo Bitcoin con i benefìci di Ethereum, soprattutto per quanto riguarda il reddito passivo che viene dallo staking dei token: più BTC20 si metteranno in stake e maggiore sarà la ricompensa.

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I.P.

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