La luna di Monza — almeno quella del versante calcistico — stanotte è un po’ più spenta. Se n’è andato Enzo Redaelli, e con lui una parte viva della nostra storia sportiva. È stato team manager del club dal 1991 al 2004.
Calcio: addio a Enzo Redaelli, sempre presente per la squadra
Chiamarlo “accompagnatore” è sempre stato riduttivo. Enzo era il Monza. Figura storica, anima silenziosa ma presente, colonna portante anche nei tempi più bui, quando c’era bisogno di tirare letteralmente le righe del campo — e lui l’avrebbe fatto, insieme ad Angelo Scotti, senza mai tirarsi indietro.

Era uno di quelli che c’erano sempre. Nei giorni di pioggia e nelle stagioni senza gloria. Quando Monza era ancora un sogno lontano dalla Serie A, Enzo c’era, con il sudore sulla fronte e la speranza negli occhi.
Ricordo bene il giorno della promozione: tra la folla festante, l’ho visto con gli occhi lucidi, finalmente felice, quasi incredulo. Era il coronamento di una vita intera dedicata al biancorosso, fatta di sacrifici silenziosi e amore incrollabile.
Calcio: addio a Enzo Redaelli, la nota della società
Con lui se ne va una Monza fatta di lacrime, fatica e sogni troppo spesso rimandati. Se ne va un uomo d’altri tempi, uno che ha fatto la storia senza mai cercare i riflettori.
“Prezioso collaboratore del Presidente Valentino Giambelli – lo ha ricordato l’Ac Monza nella sera di martedì 16 settembre – grande sportivo e innamorato della sua Monza, fu anche Presidente dell’Hockey Club Monza che guidò tra il 1980 e il 1984“.