La terza economia dell’America Latina sta soffrendo per l’annegamento del debito in questa settimana negativa in termini di rischi finanziari. Il mercato finanziario, non proprio positivo, sta risentendo anche di un tasso di cambio in picchiata.
Venerdì, il debito del Paese è sceso a un totale dell’1,1%, il che ha scatenato i dubbi già presenti degli investitori.
L’obbligazione di riferimento Bonar 2030 è crollata al 2,1%, superando il 40% del rendimento totale.
Nelle ultime settimane il peso ha subito continui ribassi. Gli operatori privati hanno dichiarato che il mercato nero parallelo è sceso del 4% rispetto all’ultimo giorno, raggiungendo circa 350 dollari USA.
Silvina Batakis, il ministro delle Finanze argentino recentemente nominato, non è riuscita a controllare la caduta della valuta. Tuttavia, si è impegnata a tenere una seduta con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) in merito al deterioramento della situazione della valuta del paese.
Il peggio che poteva capitare al Paese era che il Presidente argentino non potesse incontrare Joe Biden, l’attuale Presidente degli Stati Uniti, alla Casa Bianca, a causa della diagnosi di COVID-19 di quest’ultimo.
Se si confronta il tasso ufficiale del dollaro americano con quello del mercato nero, il suo valore è due volte superiore a quello in pesos.
Venerdì BTG Pactual ha pubblicato una recente nota di ricerca in cui si afferma che lo Stato sta lottando per rispettare l’accordo con il FMI. Il rapporto indica un timido aumento dei tassi, più repressione finanziaria e controlli sulle importazioni, restrizioni fiscali e un ritmo di svalutazione più veloce.
Una strategia che il governo intende seguire è quella di far cambiare ai turisti stranieri i biglietti verdi a tassi più alti di quelli disponibili. Secondo lo Stato, ciò contribuirà a preservare in modo significativo il dollaro statunitense.
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