Vimercate, sipario su Bartolini Dopo Bames fallisce anche Sem

Anche Sem è fallita. Giovedì 5 il tribunale di Monza, ha prima decretato (in 10 pagine di motivazione) la non ammissibilità al concordato preventivo per Sem e ha successivamente decretato il suo fallimento nominando il giudice responsabile e i due curatori responsabili del fallimento stesso.
L’ingresso dell’ex Celestica di Vimercate
L’ingresso dell’ex Celestica di Vimercate

Anche Sem è fallita. Giovedì 5 il tribunale di Monza, ha prima decretato (in 10 pagine di motivazione) la non ammissibilità al concordato preventivo per Sem e ha successivamente decretato il suo fallimento nominando il giudice responsabile e i due curatori responsabili del fallimento stesso.

Due giorni prima, la direzione aziendale di Sem aveva aperto la procedura di mobilità (licenziamento) per 76 dipendenti su 95 rimasti in forza alla società. La situazione precipita anche per Sem, dunque, «e bisognerà fare subito chiarezza su cosa succede per le lavoratrici e i lavoratori attualmente in forza» fanno sapere i sindacati.

«Non c’è soddisfazione su quanto sta avvenendo, anche se come rappresentanze sindacali avevamo presentato istanza di fallimento al fine di estromettere Bartolini dalla gestione delle aziende e responsabile di questa drammatica situazione – commenta Gigi Redaelli della Cisl -. Nei prossimi giorni incontreremo i curatori fallimentari di Sem per fare il punto con loro e capire come affrontare e gestire tutte le problematiche che ricadono sui lavoratori dopo il decreto di fallimento e definire quale ammortizzatore sociale utilizzare».

Previsto anche un incontro con i lavoratori che molto probabilmente manifesteranno la loro presenza in occasione dell’incontro del tavolo istituzione convocato per venerdì 13 dicembre alle ore 15 presso la sede istituzionale della Provincia di Monza e Brianza in via Tommaso Grossi a Monza.

«La re-industrializzazione del sito – conclude il sindacato – per noi rimane un obbiettivo fondamentale, in tal senso va ripreso al più presto un lavoro serio che crei le condizioni per un futuro sviluppo industriale dell’area di Vimercate e che i soggetti responsabili della ripresa delle attività produttive si muovano poi con estrema rapidità per evitare che l’area si “desertifichi”. Non c’è più tempo, bisogna passare dalle parole ai fatti per dare risposte occupazionali ai lavoratori che di fatto sono senza lavoro».