Si celebrano martedì 22 luglio alla Chiesa di San Rocco a Monza i funerali di Mario Fumagalli, storico dirigente sindacale e protagonista nel 1981 della riforma che realizzò il decentramento e la nascita della Cisl Brianza. È morto nella mattina di lunedì 21 luglio.
“Come e cosa ricordare di Mario? – scrive la Cisl Brianza – Sicuramente la sua figura di uomo, di marito, di padre, di nonno ma anche quella di giovane iscritto per “ribellione” e bisogno di giustizia, di delegato e di sindacalista che ha accompagnato la storia della CISL in Brianza dalle sue origini”.
Monza: addio a Mario Fumagalli, la storia nel lavoro e nella Cisl
Fumagalli aveva iniziato a lavorare a 14 anni prima come apprendista alla OMC Caprotti e poi, nel 1958, assunto alla Pagnoni Impianti. È qui che si iscrive alla Cisl, “iniziando un’avventura che lo porterà a ricoprire incarichi importanti nell’organizzazione prima da attivo come delegato, come dirigente nella FIM, nella CISL Brianza, poi anche da pensionato come Segretario Generale della FNP fino al 2009 e attivista sempre disponibile, discreto e presente nella sede di San Fruttuoso”.
Protagonista non solo sul campo. Prima di arrivare al decentramento, dagli anni ’70 aveva portato sul territorio le prime politiche nazionali di riforme: il diritto alla casa, la riforma del servizio sanitario nazionale, il diritto alla salute.
La nascita della Cisl Brianza, dapprima come costola della Cisl di Milano, fa crescere il radicamento con l’apertura delle principali sedi: via Appiani e poi via Dante a Monza, Seregno, Cesano, Vimercate e altre.
Monza: addio a Mario Fumagalli, Cisl chiamata a “raccogliere una eredità importante”
“Uomo buono, amico sincero e vicino per molti, sindacalista impegnato a servire il sindacato secondo un vero spirito confederale – ricorda ancora il sindacato – attento ai lavoratori e alle persone che lavorano nell’organizzazione, solidale con gli ultimi. Oggi siamo chiamati a raccogliere un’importante eredità che non deve essere dispersa ma messa a frutto, generatrice di nuova forza e nuovo impegno perché come ci ricordavi ‘solo se il sindacato saprà accettare le sfide di un mondo del lavoro in profonda trasformazione, solo allora potrà ancora proporsi come un soggetto autorevole. E di un sindacato autorevole c’è ancora tanto bisogno’”.