Lavoro: nuovo accordo di Smart working per Acsm Agam

Nuovo accordo di Smart working per il Gruppo Acsm Agam, che ha avviato il processo di lavoro alternativo dal 2019. Per i dipendenti c'è la possibilità anche del "near working", ovvero nella sede più vicina a casa.
Computer e cellulare per lo smart working jcomp/it.freepik.com

Il Gruppo Acsm Agam ha siglato con le organizzazioni sindacali il nuovo accordo di Smart working.

Uno tra i più innovativi del settore – precisa l’amministratore delegato Paolo Soldani in cui flessibilità e autonomia, fiducia e responsabilizzazione, benessere delle persone e sostenibilità costituiscono i pilastri fondanti di un nuovo modello organizzativo”.

Smart working: i punti dell’accordo

Il Gruppo aveva introdotto questa modalità di lavoro ancor prima della pandemia e l’accordo sancisce la strada intrapresa da parte della multiutility, rispetto alla centralità delle persone (qualità delle prestazioni, conciliazione vita-lavoro, benessere individuale ed organizzativo), all’importanza della trasformazione digitale e dell’innovazione, e non da ultimo al valore chiave della sostenibilità.

Fra i benefici del lavoro agile vi è anche la forte riduzione del traffico veicolare, con la conseguente riduzione delle emissioni atmosferiche ed impatto ambientale positivo nei vari territori in cui il Gruppo opera.

“Superata la fase dell’emergenza sanitaria, molte aziende si sono domandate se fosse opportuno investire in una nuova normalità oppure ritornare a lavorare come si era sempre fatto – sottolinea Damiano Baccelloni, direttore Risorse Umane, Sviluppo Organizzativo, Change e Servizi alle Persone – Serve soprattutto il coraggio di immaginare un futuro migliore”.

Smart working: il percorso del gruppo

Acsm Agam ha iniziato da tempo a pensare un modello di lavoro innovativo, a misura di persona, sin dal 2019, contemporaneamente alla prima esperienza pilota di smart working, l’azienda ha avviato un programma di sviluppo professionale denominato Integra, mirato alla costruzione di un nuovo modello manageriale e all’integrazione delle realtà operanti nei diversi territori del neo costituito Gruppo.

Tutto questo in aggiunta all’impulso dell’azienda alla trasformazione digitale che costituisce una delle leve dello sviluppo sostenibile in coerenza con l’indirizzo del Piano Industriale 2022-26.

La spinta alla trasformazione – riprende Baccelloni – è stata accelerata in modo inaspettato dall’emergenza sanitaria, che ci ha motivato a sperimentare velocemente e diffusamente nuovi modelli organizzativi di lavoro, anche al fine di garantire la necessaria continuità di prestazione, doverosa per una realtà che eroga servizi essenziali come la nostra. Ora abbiamo deciso di dare vita ad un nuovo programma, Cambiamo in Meglio, che ha l’obiettivo di accompagnare l’azienda verso una “nuova normalità”.

Oltre allo smart working, che coinvolge il 43% della popolazione aziendale, con più della metà dei lavoratori “agili” che hanno la possibilità di utilizzare fino al 60% di lavoro smart, il gruppo permette al 100% la copertura del territorio aziendale con il modello di near working, ovvero la possibilità di lavorare nella sede più vicina al proprio domicilio anche se diversa dalla sede aziendale di appartenenza.