Il Cna, le imprese e la sberla energetica: maggiori costi in Lombardia per 8 miliardi di euro

Il Cna regionale fa i conti con il salasso di elettricità e gas per artigiani, imprenditori e servizi in regione.
Giovanni Bozzini
Giovanni Bozzini

La crisi energetica e l’aumento dei prezzi continuano a farsi sentire e gli artigiani lombardi non nascondono la loro preoccupazione. “L’acquisto di beni energetici rivela un drammatico incremento del 55,6 % – spiega Giovanni Bozzini, presidente Cna Lombardia, Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa -. A ruota seguono gli incrementi, sempre su base tendenziale, dei prezzi per alimentari e bevande (+11,9%) servizi ricettivi e ristorazione e trasporti (+8,5%)”.

Sono proprio i beni energetici ad aver avuto il maggiore impatto economico sulle imprese lombarde, a partire dall’energia elettrica. Le imprese assorbono infatti il 76% dei consumi elettrici registrati in Lombardia, seguono con il 17% gli usi domestici, il 5% i servizi pubblici e l’1% l’agricoltura. Le proiezioni per il 2022 fornite dalla ricerca del Centro Studi Sintesi per Cna Lombardia, sul fronte energia elettrica, stimano maggiori costi a carico delle imprese lombarde di oltre 8 miliardi di euro rispetto al 2021 (+92%). Di questi, oltre 5,4 miliardi ricadrebbero sull’industria e i restanti 2,6 miliardi sulle imprese dei servizi. Nei primi dieci mesi del 2022 il prezzo medio dell’energia elettrica risulta infatti pari a 315 euro/mwh: si tratta di una variazione del +215% rispetto allo stesso periodo del 2021 e del +751% sulla media del periodo gennaio-ottobre 2020.

La sberla energetica e il Cna: + 2,7 miliardi di di costi del gas alle imprese

Per quanto riguarda invece il gas naturale, le aziende rappresentano il 49% dei consumi di gas in Lombardia, il 39% per usi domestici, l’11% per generazione elettrica e 1% per servizio pubblico. Per il 2022, è possibile stimare un incremento degli oneri a carico delle imprese lombarde di circa 2,7 miliardi di euro rispetto al 2021 (+107%).

Di questi, 1,9 miliardi graverebbero sulle imprese dell’industria, mentre i restanti 800 milioni sui settori del commercio e dei servizi. Non bisogna dimenticare, specifica la ricerca che,  considerando i primi dieci mesi del 2022, il prezzo medio del gas naturale è pari a 128 euro/mwh. Un prezzo che risulta superiore del +237% rispetto allo stesso periodo del 2021 e addirittura del +1.180% nei confronti del livello registrato nel periodo gennaio-ottobre 2020.

“Non possiamo dimenticare di fronte a queste drammatiche evidenze che su questa spirale matureranno non solo nuovi poveri ma anche nuove povertà, ad esempio una povertà energetica- sottolinea Stefano Binda, segretario Cna Lombardia -. Fiducia, consumi, domanda interna restano infatti gli indicatori fondamentali di quella base su cui le nostre micro e piccole imprese operano quotidianamente.”