Crisi Galimberti, il brusco risveglio. Realizzato il sogno di essere riusciti ad assicurare un futuro ad almeno quattro dei sette punti vendita della Galimberti Euronics, compresi quelli di Limbiate e Seregno, ora la preoccupazione si è spostata sul fronte occupazionale. Perché dei 116 dipendenti dei sette negozi messi in vendita dall’amministratore straordinario, solo 67 sono stati ricollocati dai due nuovi proprietari: Unieuro e Nova Spa. E tra loro, solo i 27 lavoratori di Limbiate riotterranno le medesime condizioni contrattuali. Ai 40 addetti dei centri di Seregno, Pavia e via Solari a Milano, è stato proposto un inquadramento considerato dai sindacati inadeguato.
Ci sono ancora forti ombre inoltre sul futuro occupazionale dei 49 lavoratori dei tre punti vendita non ancora acquistati. Ma la preoccupazione più grande resta per i 100 impiegati amministrativi e magazzinieri del reparto logistica, esclusi dall’asta giudiziaria.
«In gioco – spiega il sindacalista Filcams Cgil, Andrea Montanari – non c’è solo il futuro occupazionale di decine di lavoratori, ma anche la tutela dei loro diritti. Non basta conservare il posto se lo stipendio si riduce a limiti non accettabili oppure non c’è garanzia su una continuità».
In totale, sono 149 i lavoratori con un futuro occupazionale assai incerto. Oltre all’impegno dei sindacati, c’è anche quello del consigliere regionale brianzolo Gigi Ponti: «È’ necessario salvare tutti i posti di lavoro – dice – e offrire garanzie che le condizioni occupazionali restino inalterate».
Il consigliere del Pd che vive a Cesano Maderno, che nei giorni scorsi aveva ascoltato in Commissione attività produttive i rappresentanti sindacali, ha chiesto un incontro con il commissario straordinario.