Il carrello della spesa è sempre più pesante e le famiglie di Monza e Brianza si ritrovano in tasca 77 euro in meno rispetto all’anno scorso. È quanto emerge dalla rilevazione effettuata da Ref Ricerche per Camera di Commercio Monza e Brianza che ha evidenziato come nell’ultimo anno sia cresciuto il prezzo del paniere dei beni di largo consumo con gli aumenti concentrati nel primo semestre del 2013, in particolare per la carne di bovino, l’olio e il tonno. Sono risultati in calo invece i prezzi di riso, pollo, mozzarella, yogurt, bevanda, caffè e pelati.
E visto che Monza tende ad anticipare gli andamenti, è possibile immaginare rincari che nei prossimi mesi potrebbero estendersi a Lombardia e Italia. Le famiglie quindi cercano una via di fuga, tanto da cambiare le abitudini di consumo: si nota così un crescente “nomadismo” tra i punti vendita della grande distribuzione, un maggiore ricorso a offerte e promozioni, ai discount, scivolando lungo la scala di prezzo verso prodotti a marchio commerciale e di primo prezzo.
Ma si assiste anche ad un aumento dell’effetto “sostituzione”: dalle carni rosse a quelle bianche, dal vino alla birra. Ed ecco che a Monza la spesa al prezzo più basso si effettua a 86 euro, quella al prezzo medio si attesta a 169 euro, mentre pagando sempre il prezzo massimo si raggiungono i 258 euro.
Mantova e Como sono le città risultate più convenienti nel mese di ottobre, mentre Milano si è confermata la più cara. I consumatori residenti a Monza pagano un costo superiore rispetto a quello medio lombardo di circa il 4%.