La Svizzera dice addio al cambio fisso e la decisione investe la Brianza di confine. La Banca nazionale ha deciso di abbandonare la soglia minima di 1,20 franchi per un euro, che era in vigore dal settembre 2011, e ha abbassato il tasso d’interesse di riferimento col risultato di innescare una reazione brusca sul mercato dei cambi e il crollo dell’euro sceso sotto la quota di parità.
Una notizia non solo per gli addetti ai lavori. Se sorridono infatti i lavoratori frontalieri, che nella teoria troveranno benefici in busta paga, cominciano a interrogarsi quei brianzoli a ridosso della cintura comasca abituati a superare il confine per spesa o benzina, in Svizzera storicamente più convenienti. Ma potrebbero tornare a sorridere benzinai, esercenti e ristoratori in un possibile ribaltamento delle parti, se saranno gli svizzeri a tornare in Italia per spendere e risparmiare allo stesso tempo.