Corea, Austria, Etiopia e la direttrice del Padiglione Italia, Marina Geri. La serata in Villa Bagatti a Varedo ha rappresentato una ricca anticipazione di quello che sarà l’allestimento e di quelli che saranno i contenuti di Expo 2015. E il filo conduttore della serata è tutto nel senso dell’allestimento più suggestivo che sarà visitabile da maggio: cosa sarebbe il mondo senza l’Italia? Le possibilità del marketing e delle imprese del nostro paese, durante e dopo Expo risponderanno in parte a questo grande quesito.
Inevitabile che fosse proprio questo il tema conduttore della serata varedese. Con ampia esposizione di dati, numeri e statistiche esposti dalla direttrice Geri e dall’assessore regionale Fabrizio Sala. Con la Regione Lombardia che per Expo ha messo in campo investimenti di 230 milioni per i trasporti. 100 milioni di euro per ricettività e turismo, 41 milioni per la banda larga. E questi saranno i numeri che, uniti alla presentazione di numerose start-up di impresa lungo tutta la durata dell’esposizione, permetteranno all’Italia di rimanere sotto i riflettori per sei mesi. E provare a trarre da questa visibilità nuovi slanci e nuovi stimoli. In quest’ottica avrà un ruolo fondamentale la mappa degli arrivi e delle visite che è già al vaglio degli organizzatori: si sa ad esempio che tra maggio e luglio arriverà gran parte degli americani, mentre è in via di sviluppo la partecipazione del Brasile, altro importantissimo paese emergente per il quale le attese sono importanti.
“Expo 2015, con i suoi 53 padiglioni ’self built’ ha già raggiunto un record rispetto alle altre Esposizioni universali – ha detto l’assessore regionale alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala – I cluster sostenuti da sponsor hanno permesso a molti Paesi ’poveri’ di partecipare all’evento, portando così al 94 per cento il totale della popolazione mondiale rappresentata e l’evento a una dimensione inclusiva”.