Consiglio Generale di Assolombarda sulla crisi ucraina, Spada: «L’energia sia tenuta fuori dalle sanzioni»

Il presidente degli industriali milanesi e brianzoli preoccupato per un ulteriore aumento dei costi: «Dobbiamo lavorare, insieme al Governo, per una politica industriale lungimirante capace di accompagnare le imprese nel percorso di uscita dalla crisi».
alessandro spada
alessandro spada Paolo Rossetti

Un summit sulla crisi ucraina e sulle conseguenze per le imprese. Delineando obiettivi a breve e a lungo termine: condividere gli aggiornamenti sul conflitto, analizzare i contraccolpi sulle imprese e le possibili ulteriori ricadute della guerra nei prossimi mesi, sviluppare soluzioni di sistema per garantire alle imprese visibilità sul prossimo futuro e, infine, un calmiere alla volatilità dei prezzi dell’energia.

Di questo si è parlato nel Consiglio Generale con gli imprenditori del territorio che il presidente di Assolombarda Alessandro Spada ha dedicato alla situazione creatasi con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

È intervenuta anche Marta Dassù, Senior Advisor Europe Aspen Institute, ex viceministro degli Affari Esteri, esperta sui temi di politica internazionale, che ha tratteggiato la drammatica situazione in atto, tenendo conto delle dinamiche geopolitiche oltre che economiche in atto.

«Per la forte dipendenza energetica che l’Italia ha nei confronti della Russia, è fondamentale insistere affinché l’energia sia tenuta fuori dalle sanzioni – ha detto Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. Il conflitto in atto desta la massima preoccupazione per le vite umane in gioco, ma rischia di avere un impatto pesante anche sulla nostra economia e sulla ripresa globale».

Il tema dell’energia tiene banco ormai da mesi perchè i costi sono lievitati a dismisura ancora prima dello scoppio della guerra. Ed è particolarmente sentito in una regione come la Lombardia che consuma il 25% dell’energia elettrica e il 20% del gas a livello nazionale. «Ora, con la situazione in Ucraina degenerata -osserva Spada- siamo pronti a fronteggiare ulteriori rincari, nuove difficoltà nelle catene di approvvigionamento. Il repentino aggravarsi della situazione mostra ancora una volta quanto serva una visione di lungo periodo per superare la crisi contingente e garantire la sicurezza e l’indipendenza energetica in maniera strutturale».

Quello che preoccupa gli industriali, quindi, non sono solamente le ripercussioni immediate sull’export con la Russia, che per la regione nel 2021 ha raggiunto i 2 miliardi, ma anche e soprattutto l’impennata dei costi per l’energia e le materie prime dovute anche alle sanzioni dell’Europa.

«Dobbiamo lavorare, insieme al Governo -conclude Spada- per una politica industriale lungimirante capace di accompagnare le imprese nel percorso di uscita dalla crisi onde evitare disastri economici e sociali e capace di bilanciare, dal punto di vista geopolitico e delle forniture, qualsiasi contraccolpo».