Lavoro, Peg Perego in attesa: disponibilità all’ipotesi di riconversione, rinvio al 3 febbraio

Un altro Natale di ansia e attesa per i lavoratori e le lavoratrici della Peg Perego di Arcore. Cosa è successo nell'incontro al Ministero.
Peg Perego Arcore
Peg Perego Arcore

Si prospetta un altro Natale di ansia e attesa per i lavoratori e le lavoratrici della Peg Perego di Arcore. Martedì 25 novembre i rappresentanti dell’azienda e le delegazioni sindacali si sono incontrati al Ministero delle imprese e del made in Italy per un tavolo di confronto, l’ennesimo, che però non ha portato a nulla di concreto.

L’unico passo avanti sembra essere la disponibilità da parte dell’azienda di accettare la proposta di riconversione aziendale già ventilata da anni dai sindacati e rilanciata anche dal Mimit.
«L’azienda ha formalmente accettato l’ipotesi di riconversione ma di fatto si è presentata al confronto senza alcuna proposta concreta e senza nessun piano di reindustrializzazione – spiega Gloriana Fontana, Fim Cisl, da anni impegnata con la collega Adriana Geppert della Fiom Cgil accanto ai lavoratori coinvolti nella crisi della Peg Perego – Non solo. L’azienda non sta portando avanti i corsi di formazione obbligatori per preparare i lavoratori all’eventuale riconversione».

Lavoro, Peg Perego in attesa: prossimo appuntamento al Mimit il 3 febbraio, sono 70 circa i lavoratori a rischio

Il tempo ormai stringe e lo spazio per nuovi piani di rilancio si fa sempre più esiguo. Il prossimo appuntamento al ministero sarà il 3 febbraio, per quella data l’azienda dovrà necessariamente presentare un piano di riconversione industriale fattibile e sostenibile. A fine marzo scadranno definitivamente, e senza più alcuna possibilità di proroga, gli ammortizzatori sociali messi in campo per aiutare i lavoratori coinvolti.

Al momento sono una settantina le persone a rischio licenziamenti. Erano 90 a luglio ma nel frattempo una ventina sono uscite e hanno trovato una nuova collocazione altrove mentre altre hanno accettato gli incentivi per l’uscita.
«Dovremo aspettare di vedere come chiude il bilancio l’azienda a fine anno – continua Fontana – se il fatturato dovesse essere negativo la Peg Perego potrebbe decidere per nuovi esuberi che andrebbero ad aggiungersi a quelli già prospettati. Eppure questa non è una crisi recente, nel 2018 noi sindacati abbiamo iniziato a chiedere sostegno per i lavoratori. Sono passati sette anni e da parte dell’azienda non è stato fatto nulla per tentare di risolvere e superare davvero la crisi. Non abbiamo più tempo, il 31 marzo, quando termineranno definitivamente gli aiuti a favore dei lavoratori, è dietro l’angolo. Già in questa riunione mi aspettavo un piano reale di reindustrializzazione da parte dell’azienda e invece nulla è stato fatto. Il Ministero ha presentato nuovi strumenti economici per aiutare la Peg Perego, ma serve assolutamente un progetto».

Lavoro, Peg Perego in attesa: il sindaco ha aggiornato il consiglio comunale

Da tempo gli stessi sindacati avevano ventilato per la storica azienda dedicata all’infanzia un futuro rivolto al mondo degli anziani o degli animali: «Poteva essere una soluzione ma non è mai stata presa davvero in considerazione».

All’incontro dello scorso martedì ha partecipato da remoto anche il sindaco, Maurizio Bono, che ha poi aggiornato sugli sviluppi del confronto il consiglio comunale che si è radunato proprio il 25 novembre.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.