Monza, sindaco antidemocratico? «Il golpe è di Forza Italia e Lega»

Democrazia violata? Nemmeno per sogno. La verità del Partito democratico di Monza dice che «Forza Italia e Lega si sono rifiutati di portare il loro contributo nella discussione generale, non hanno votato nemmeno i loro emendamenti e hanno preferito buttare tutto “in caciara” invocando “il golpe” e abbandonando l’aula».
Il capogruppo del Pd a Monza, Marco Sala
Il capogruppo del Pd a Monza, Marco Sala Fabrizio Radaelli

Democrazia violata? Nemmeno per sogno. La verità del Partito democratico di Monza dice che «Forza Italia e Lega si sono rifiutati di portare il loro contributo nella discussione generale, non hanno votato nemmeno i loro emendamenti e, alla faccia del risparmio dei costi della politica,quando mancavano solo due emendamenti all’esaurimento dell’oggetto e alla proposta della maggioranza di terminare l’oggetto, hanno preferito buttare tutto “in caciara” invocando “il golpe” e abbandonando l’aula».

A prendere posizione dopo l’occupazione simbolica dell’aula da parte dei gruppi di minoranza è Marco Sala, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Monza, che ha affidato la posizione dei democratici a un comunicato stampa. « Strano “golpe” quello della maggioranza che ha deciso di concludere la votazione mancando solo due emendamenti avendo anche il benestare di M5S e di Cambia Monza» ha aggiunto.

E poi: «Il vero primo “golpe” il centrodestra l’ha realizzato rispetto ai cittadini quando con la giunta Mariani ha tentato di imporre una variante che avrebbe prodotto una colata di cemento sulla città senza precedenti, Cascinazza compresa». il secondo golpe, per Sala e per il Pd, è il rifiuto del centrodestra ad approvare una variante urbanistica che «salvaguarda tre milioni di metri quadri di territorio libero e prevalentemente agricolo, oggetto che prevede anche la diminuzione della portata di alcuni interventi edilizi voluti sempre dal centrodestra».