Una lettera firmata da 14 sindaci del Vimercatese (Agrate Brianza, Arcore, Bellusco, Bernareggio, Camparada, Carnate, Cavenago, Lesmo, Mezzago, Ornago, Ronco Briantino, Sulbiate, Usmate Velate e Vimercate) per chiedere al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, di intervenire per sbloccare i lavori (mai iniziati, a dire il vero) della nuova scuola superiore di Arcore.

“Cogliamo l’occasione della richiesta che hai fatto ai Sindaci dei Comuni italiani in merito all’edilizia scolastica per portarti all’attenzione la situazione che interessa i comuni del nostro territorio in merito ad un nuovo polo scolastico in progetto ormai da anni, ma non ancora realizzato – si legge nella lettera -. Sul territorio del Vimercatese esiste già un polo scolastico di istruzione superiore di competenza provinciale, situato nel comune di Vimercate, che però negli ultimi anni ha evidenziato gravi criticità causate dal grande numero di studenti che lo frequentano (oltre 3000) che porta a problemi di sicurezza e vivibilità, mortificando i progetti di didattica e progettualità condivisa delle scuole che si trovano al suo interno. Queste criticità portarono nel 2001 alla formulazione alla Provincia di Milano, da parte di 20 Comuni del Vimercatese, della richiesta della costruzione di un nuovo polo scolastico che potesse ampliare l’offerta formativa del territorio e alleggerire il carico del centro già esistente. Il lavoro per la progettazione del nuovo polo è lungo ma viene individuato, d’accordo tra la Provincia e i Comuni, un terreno nel comune di Arcore idoneo ad accogliere il nuovo centro scolastico; nel 2007 viene firmato un protocollo d’intesa tra la Provincia e i Comuni interessati e viene approvato il progetto definitivo della scuola di Arcore con una previsione di spesa di 9,4 milioni di euro di cui 7 a carico della Provincia, 1 a carico dei comuni del vimercatese e 1,4 a carico del Comune di Arcore per l’esproprio dei terreni”.

A questo punto il progetto s’interrompe bruscamente. Nel 2009 la nascita della Provincia di Monza e Brianza e il passaggio delle consegne tra le due Province rallenta ulteriormente i lavori e la nuova Provincia evidenzia la necessità di una ulteriore spesa di 2,4 milioni di euro per adeguare il progetto alle nuove norme relative al risparmio energetico e alla sicurezza antisismica.

“Nonostante le numerose richieste dei Sindaci alla Provincia – scrivono i sindaci – ad oggi i lavori sono lungi dall’essere anche solo iniziati, è terminato l’esproprio dei terreni ma nel piano delle opere provinciali non sono stati stanziati quegli ulteriori 2,4 milioni di euro necessari alla realizzazione del progetto. I Comuni hanno dato disponibilità alla Provincia per sostenere una parte dei costi del progetto e hanno quasi totalmente versato le proprie quote, ma la Provincia non è in grado di stanziare i soldi che dovrebbero gravare sul proprio bilancio e questo impedisce la realizzazione di un progetto che risponderebbe alle esigenze di un territorio di decine di migliaia di abitanti e permetterebbe di ampliare l’offerta formativa e migliorare le possibilità di quella già esistente. Come Comuni siamo aperti a collaborare per superare questa inconcepibile situazione di stallo che mortifica anni di progettazione condivisa e le esigenze improcrastinabili di qualità del servizio scolastico superiore nel nostro territorio. Contiamo che un interessamento alla questione possa individuare percorsi per un quanto più possibile tempestivo inizio dei lavori”.