Viale Lombardia sopra il tunnel «Ora risolvere i problemi residui»

Soddisfazione per l’apertura della viabilità di superficie del viale Lombardia a Monza, sopra il tunnel della Ss36. Ma i comitati dei residenti non abbassano la guardia. In vista della sistemazione a verde del boulevard ma anche per le questioni ancora aperte. Dalle rampe di accesso alla statale 36 ai semafori.
Monza, l’apertura della viabilità di superficie di viale Lombardia sopra il tunnel della Ss36
Monza, l’apertura della viabilità di superficie di viale Lombardia sopra il tunnel della Ss36 Fabrizio Radaelli

Soddisfazione per l’apertura della viabilità di superficie del viale Lombardia a Monza, sopra il tunnel della Ss36. Ma i comitati dei residenti che da anni monitorano la situazione non abbassano la guardia. In vista della partenza dell’ultimo step dei lavori, quelli che dovranno completare il sopra suolo col buolevard sistemato a verde disegnato dall’architetto Andreas Kipar (leggi qui come sarà e guarda il servizio sulla presentazione), ma anche per le questioni ancora aperte. Come le rampe di accesso alla statale 36 non ancora attive, la sincronizzazione dei semafori o lo stato delle strade nel quartiere San Fruttuoso.

«Abbiamo l’obbligo di ricordare che non sono operative due opere importanti – hanno dichiarato i Comitati dei cittadini di Monza Ovest lunedì – la rampa di accesso alla SS36 in direzione Lecco e il sottopasso di via Stradella, che sono alle fasi finali, ma non utilizzabili»

E oltre a questo, anche tre “problemi residui” che portano altrettante osservazioni. A partire «dalle condizioni di forte dissesto di tutte le strade intorno all’area di cantiere e di una viabilità che per cinque anni ha sopportato carichi sproporzionati a causa delle continue deviazioni temporanee: occorre un piano per la sistemazione e invitiamo il Comune a predisporlo coinvolgendo Anas».

Il secondo problema riguarda ciclisti e utenti a due ruote della strada: «Attenzione ai molti chiusini che restano per ora rialzati, perchè l’asfalto che è stato posato è quello intermedio e manca ancora uno

strato di diversi centimetri».

Infine i nuovi semafori intelligenti installati sui quattro incroci che dovranno tararsi sul passaggio delle auto a seconda dei flussi e delle fasce orarie: «Probabile che per un po’ ci faranno soffrire. È molto complesso e come ogni sistema governato da computer ha bisogno di tempo per “imparare” a gestire il traffico».