Mosaico di coperte da 700 metri quadrati: l’idea di Cadom e la generosità delle donne

Fare quadrotti, 50 centimetri per 50, per aiutare il Cadom, Centro aiuto donne maltrattate, è sembrata la scelta migliore per coinvolgere ad ampio raggio e lanciare un chiaro messaggio. Le donne brianzole, e non solo, hanno risposto alla grande con l’invio di 450 coperte. Un mosaico sarà allestito domenica 26 settembre nel cortile del centro Antonia Vita al Carrobiolo di Monza. I quadrotti saranno in vendita a 5 euro per finanziare i progetti anti-violenza.
Uno dei tanti lavori arrivati al Cadom
Uno dei tanti lavori arrivati al Cadom

Una risposta oltre ogni aspettativa. Con un risultato a effetto: un mosaico di coperte di 700 metri quadrati. Una dimensione che dà l’idea della forza delle donne della Brianza. Perché sono proprio loro le protagoniste dell’iniziativa lanciata da Cadom, Centro aiuto donne maltrattate durante il lockdown dello scorso inverno e oggi arrivata a conclusione con un risultato sorprendente in termini di partecipazione e di bellezza dei manufatti realizzati. L’idea iniziale è stata quella di coinvolgere le donne provate dall’isolamento causato dalla pandemia con una proposta creativa, realizzabile anche da casa: fare quadrati, 50 centimetri per 50, per formare coperte di varie dimensioni, con ferri e uncinetto, lana e cotone. Dedicare così tempo a se stesse e aiutare il Cadom nelle sue iniziative è sembrata la scelta migliore per coinvolgere ad ampio raggio. Senza però immaginare una risposta così travolgente e generosa. «Lavorare a maglia – sottolinea Mimma Carta, past president di Cadom, con altre amiche Patrizia e Bona ideatrice dell’iniziativa – è stato spesso un atto rivoluzionario delle donne, un modo pacifico di attuare una protesta, un gesto indispensabile in tempi di guerra e un momento di forti relazioni con altre donne. Siamo tante, diverse, ci piace lavorare a maglia o all’uncinetto, siamo legate le une alle altre da un semplice gesto di cura e questa iniziativa lo ha ben mostrato». Da marzo sino a maggio tante donne hanno così liberato la loro creatività in nome della solidarietà e dell’impegno contro la violenza

Mosaico di coperte da 700 metri quadrati: l’idea di Cadom e la generosità delle donne
Una signora al lavoro in una residenza per anziani

Sono arrivate 450 coperte e tantissimi quadrotti. Hanno inviato lavori signore di 100 anni che hanno “sferruzzato” con figlie e amiche; c’è chi ha fatto coperte per bambini che sono capolavori, tanto che la merceria Brumana («che ha dato un grande aiuto») ha scelto di esporle in vetrina. Le donne hanno lavorato dalle residenze per anziani o in gruppetti spontanei nati in tutta la Brianza ma anche nel resto d’Italia. Quadrotti sono arrivati da Trieste e dalla Valtellina, con annessi ringraziamenti. Hanno partecipato la Banca del tempo, il gruppo delle donne islamiche ed altre realtà. Da mesi le volontarie sono nella fase dell’assemblaggio di colori, fantasie, tipologie di lavorazioni. Ora il risultato di tanto impegno sarà esposto domenica 26 settembre, dalle 9 alle 19, nel cortile dell’associazione Antonia Vita, al Carrobiolo. «Useremo tutto il cortile ma anche la balconata perché i quadrotti sono davvero tanti» spiega Carta. E sarà un mosaico ad effetto tutto da ammirare. Sono state assemblate coperte ma ci sono anche singoli quadrotti da scegliere per personalizzare la creazione. Con 5 euro a quadrotto si potranno così aiutare altre donne con i progetti di Cadom sul territorio. Ci saranno anche gli studenti del Nanni Valentini, che hanno riprodotto quadri con la stessa tecnica, un poster gigante con i nomi di tutte le donne che hanno realizzato lavori e una mappa della Brianza per capire da dove sono giunti «per dare ancora di più l’idea del lavoro corale che è stato fatto» conclude Carta. L’accesso al cortile del Carrobiolo è libero ma con obbligo di mascherina e igienizzazione delle mani. Alle 17 è in programma la performance “Tacco rosso” con regia, trucco, acconciature e trucco di insegnanti e allievi della Pbs. Le coperte invendute saranno donate a realtà del territorio che si occupano di persone fragili.