Mio figlio di 16 mesi sta imparando a camminare col girello, ma alcune amiche lo sconsigliano. Che fare?

Lo sviluppo della competenze motorie e un dubbio. Risponde la dottoressa Giulia Casiraghi, terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva.
Bambino: l’uso del girello è fortemente sconsigliato - foto Jimmy Conover/Unsplash.com
Bambino: l’uso del girello è fortemente sconsigliato – foto Jimmy Conover/Unsplash.com

Buongiorno, il mio bambino ha 16 mesi, sta imparando a camminare col girello, molti sconsigliano l’uso, ma alcune mie amiche l’hanno utilizzato, lei cosa ne pensa?
Virginia

Buongiorno Virginia, innanzitutto le consiglio di non utilizzare più il girello in quanto rallenta l’acquisizione delle competenze motorie e non per ultimo potrebbe causare accidentalmente pericolose cadute con conseguenze gravi.

In seguito le illustrerò come il girello renda più lenta la maturazione del cammino autonomo.

Dobbiamo partire dal concetto che tutto ciò che è nella mente come conoscenza, deve passare prima attraverso i sensi e la sperimentazione corporea.

In quest’ottica anche le diverse competenze del cammino devono venire esperite.

In modo specifico parliamo di:

Forza del sistema muscolo-scheletrico, la quale si sviluppa quando il corpo si oppone alla forza di gravità, quindi mantenendo semplicemente in autonomia una posizione o compiendo movimenti. Il girello non permette ciò in quanto il peso del bambino viene sostenuto passivamente senza un’attivaziine del soggetto.

Propriocezione: ovvero la sensibilità nel sentire il corpo e le diverse parti anatomiche, le loro forme, le capacità di movimento, l’uso e la forza. Il girello non sostiene la maturazione propriocettiva perché non lascia il bambino libero di sperimentare il suo corpo, ma lo tiene “costretto” nella sola posizione verticale. Inoltre crea un volume corporeo falso, in quanto altera la forma e la dimensione dello spazio fisico effettivamente occupato, senza trascurare la frustrazione del bambino nel caso volesse afferrare un oggetto: ciò sarebbe impossibile perché le braccia non sarebbero abbastanza lunghe.

Schema di movimento del passo: la fisiologia del cammino prevede diverse fasi concatenate, fra cui la perdita di equilibrio fra un passo e l’altro, l’appoggio del piede dal tallone e la catena di movimenti delle articolazioni più piccole. Il girello non prevede mai la perdita di equilibrio, inoltre il bambino progredisce “strisciando” le punte dei piedi senza né un vero appoggio di tallone né una fase di “srotolamento” di tutte le articolazioni.

Tutto ciò causa una errata conoscenza del proprio corpo e di “come si fa a camminare”, infatti il bambino si troverà ad avere delle esperienze che nelle reali condizioni non gli torneranno utili ma anzi potrebbero confonderlo, rendendo più difficile l’acquisizione delle tappe neuromotorie.

Giulia Casiraghi *

* Laureata all’Università di Milano Bicocca, è TNPEE – Terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva. Iscritta all’albo professionale dei terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva n°448. Si occupa di età evolutiva, in particolare segue bambini e ragazzi tra zero e 18 anni con disturbi del neurosviluppo. Lavora come libera professionista a Milano e nella provincia di Monza e Brianza.