Anticipare la M5 a Monza per l’Olimpiade 2026? Beppe Sala: «Molto confidente»

Il sindaco di Milano Beppe Sala si dice «molto confidente» nella possibilità di accelerare i tempi delle infrastrutture e completare la M5 fino a Monza prima dei Giochi olimpici invernali 2026.
Monza Dario Allevi e Beppe Sala
Monza Dario Allevi e Beppe Sala Fabrizio Radaelli

Tagliare i tempi della M5 fino a Monza per essere pronti ai Giochi olimpici invernali 2026? «Molto confidente» è la risposta data dal sindaco di Milano Beppe Sala in questi giorni di entusiasmo post assegnazione dell’Olimpiade a Milano e Cortina. Le parole sono riportate in un articolo pubblicato dal Corriere della Sera venerdì 28 giugno, a firma di Maurizio Giannattasio sotto il titolo “Olimpiadi, stretta anti-ritardi”.

“Il sindaco detta i tempi di palasport e metrò” si legge subito dopo e all’interno arrivano le dichiarazioni che riguardano anche la metropolitana lilla, quella che da cronoprogramma dovrebbe essere terminata per il 2027. Significa tagliare i tempi di molto, su un’arco di otto anni: possibile? «Dobbiamo velocizzare il percorso per la metropolitana a Monza, dopo la metropolitana a Monza c’è il prolungamento della M1 a Baggio e poi si potrebbe pensare a prolungare la metropolitana verso Abbiategrasso, è tutto in divenire, ma su Monza sono “molto confidente”, su Baggio “confidente” e sul resto c’è da lavorare» ha detto Sala al Corriere.

LEGGI l’assegnazione dei Giochi 2026

I conti vanno fatti anche con il rischio caduta del governo. Perché sarà un luglio di passione per i monzesi che attendono il prolungamento della metropolitana in città: le settimane più calde dell’anno saranno ancora più roventi finché non sarà sottoscritta la convenzione tra il Comune di Milano, capofila del progetto, e il ministero delle Infrastrutture. La firma è indispensabile per mettere in sicurezza i 900 milioni che il Governo ha stanziato lo scorso inverno in seguito al voto compatto di tutte le forze parlamentari: per ora, spiegano gli addetti ai lavori, quello rimane un puro impegno, seppure importante. Potrebbe, quindi, restare sulla carta se l’esecutivo gialloverde dovesse cadere e fosse sostituito da uno formato da tecnici che, alla disperata ricerca di fondi per coprire il debito, cominciasse a tagliare tutto il tagliabile e a raschiare i fondi dei barili. Basterebbe, oltretutto, molto meno per far svanire il sogno brianzolo: per far saltare tutti i conti sarebbe sufficiente che un qualsiasi parlamentare, approfittando della distrazione dei colleghi, presentasse un emendamento per battere cassa per il proprio territorio e ottenesse di stornare i fondi dalla linea 5.

LEGGI la Villa reale e l’Olimpiade

Ecco quindi perché, da Monza alla Regione, tutti puntano ad arrivare alla firma della convenzione entro la fine di luglio: «Vogliamo andare in vacanza tranquilli» ha spiegato in consiglio comunale il sindaco Dario Allevi. Prima di partire per Roma è, però, necessario definire le quote che ogni ente dovrà versare: il Pirellone, con l’approvazione dell’assestamento al bilancio 2019-2021, ha aumentato il proprio contributo a 283 milioni di euro. «Abbiamo inserito – ha affermato il vicepresidente Fabrizio Sala – tra le priorità degli investimenti nella provincia il prolungamento della metropolitana perché riteniamo che con la fermata al Parco e alla Villa Reale possa portare benefici a Monza anche a livello turistico. Permetterebbe, inoltre, ai pendolari di avere un collegamento più rapido da e verso Milano e contribuirebbe al decongestionamento del traffico automobilistico, ormai al collasso». Restano, quindi, da suddividere 67 milioni tra Milano, Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni: la quadratura del cerchio dovrebbe essere trovata nel giro di qualche settimana dopo la fumata nera dell’11 giugno. Le stime messe nero su bianco vanno riviste dopo la proposta di Cinisello di avvicinare il tracciato al proprio centro cittadino: la deviazione, più funzionale per i passeggeri, potrebbe fare lievitare i costi di una dozzina di milioni di euro e potrebbe quindi, far salire leggermente i 27 milioni di euro ipotizzati a carico di Monza.

LEGGI l’assestamento della Regione e i fondi M5

Non sembra, intanto, che i preparativi delle Olimpiadi invernali del 2026 possano aprire una corsia privilegiata per la linea lilla: «Tutti però – commenta il capogruppo dei senatori leghisti Massimiliano Romeo – possiamo impegnarci a ridurre i tempi della burocrazia» per accorciare le pause tra un passaggio e l’altro.

Il progetto dovrebbe approdare in consiglio comunale nelle prossime settimane, prima della sottoscrizione della convenzione: «Dovremo ragionare – ha anticipato Allevi – su alcune questioni tra cui le modalità di realizzazione del deposito dei treni al Casignolo. Dovremo capire se sarà costruito in trincea, se sarà a cielo aperto, quale impatto avrà e quali mitigazioni ambientali prevedere». L’amministrazione dovrà confrontarsi anche sui disagi che i cantieri potrebbero arrecare ai residenti e al traffico, programmare la creazione di parcheggi per i pendolari e predisporre piani di viabilità alternativi nei quartieri che nei prossimi anni saranno interessati dai lavori.