Compiere un salto di qualità nel modo di concepire lo sport come veicolo di inclusione. E per farlo, la spinta giusta arriva da una fitta rete di istituzioni, scuole e realtà sportive. Quel salto permetterà a tutti, così come nelle intenzioni dell’Asd Silvia Tremolada che ha pensato, plasmato e proposto il progetto, di elevare la qualità della vita degli atleti coinvolti. E dello sport in genere, visto come strumento di partecipazione, divertimento e condivisione. Per tutti, nessuno escluso. L’obiettivo finale è quello di arrivare a cancellare la stessa definizione di sport per persone con disabilità. La bellezza e la pratica dello sport sono tali, senza necessità di distinzioni.
Tutto questo, e tanto altro, è “Inclusive Future”, un percorso che intende creare, e radicare, esperienze sportive inclusive a Monza e anche nel resto della Brianza. O meglio: il modello parte da qui, il sogno è estenderlo ovunque. «Pensiamo – spiega Claudio Minervino, referente onlus Tremolada – a buone prassi motorio-sportive che, a differenza dello sport tradizionale, non si concentrano su prestazioni e risultati, ma sulla crescita e lo sviluppo capacità relazionali e sulla coesione sociale». Pur avendo ben presente che qui, in quanto a sport, si fa sul serio: «Il progetto – continua il presidente Silvio Vigoni – intende fornire strumenti di formazione agli insegnanti e ai tecnici delle società sportive, in modo da aiutarli a diventare sempre più preparati, e autonomi, nella gestione dell’inclusione». Nei giorni scorsi, alla scuola primaria Citterio di via Collodi, una settantina di insegnanti ha preso parte a un pomeriggio di workshop guidato da altri colleghi già coinvolti nel percorso e da educatori e allenatori di società sportive. Sul campo, i docenti hanno sperimentato con divertimento gli esercizi motori applicati con il progetto.
Anche la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza onlus ha scelto di credere nell’idea, con un contributo di 40mila euro, che è il frutto di un percorso partecipato. «L’iniziativa – spiega il segretario Marta Petenzi – è stata sostenuta attraverso la linea di finanziamento “Idee progettuali 2018”, piano di erogazione che la Fondazione Mb ha riservato per la realizzazione di progetti e idee condivise con le organizzazioni del territorio». “Inclusive future” è già entrato nel vivo. Sono attivi percorsi ludico-motori per tutti i bambini nella scuola dell’infanzia paritaria Sacra Famiglia a San Fruttuoso (con partenza a marzo 2018) e in alcuni plessi del comprensivo Don Milani, Giotto e Mirò, dove da ottobre le attività sportive inclusive hanno preso forma. «È un’esperienza incredibile – racconta Massimo Ferrito, dell’Asd Il Salto – perché l’inclusione è da subito evidente». Ferrito ha iniziato un percorso di pratica sportiva alla scuola d’infanzia Mirò: «I bambini hanno cambiato la modalità di relazionarsi tra loro». Gli fa eco Vigoni: «A volte arrivano da noi genitori con figli anche in età adulta, che desiderano fare sport. E si stupiscono delle possibilità presenti sul territorio. Ecco, questo non deve più accadere: la possibilità di praticare discipline sportive per chi ha una diversa abilità deve allargarsi sempre più, con la collaborazione di società e scuole. Il valore aggiunto di questo progetto è proprio la rete che si è creata e che si sta rafforzando, dove interagiscono Comune, istituti scolastici, realtà sportive».
Coinvolte, fuori Monza, anche le primarie e le medie dell’istituto comprensivo di Renate, Veduggio e Briosco. Ma non è certo finita qui. Per il prossimo anno “Inclusive Future” toccherà anche altre classi delle primarie dei comprensivi Don Milani e Foscolo. Ha già preso il via invece la collaborazione con la polisportiva Forti e Liberi, che consente, il sabato pomeriggio, ai ragazzi dell’Asd Tremolada di allenarsi sul campo di atletica. Nel mese di luglio saranno inoltre organizzati a due camp sportivi inclusivi rivolti a bambini tra i tre e i cinque anni. Nelle intenzioni, l’intero percorso dovrebbe concludersi a dicembre 2020. Ma, di fatto, una volta seminato il nuovo approccio allo sport, a promuovere simili percorsi sarà l’intera comunità