Un bit per capello Le smart-parrucche

Trentacinque anni fa era il walkman. Pochi mesi fa erano gli occhiali 3d. Alla Sony non si stancano mai di mettere strane cose in testa della gente. L’ultima, solo in ordine cronologico pare, è la parrucca intelligente. L’invenzione arriva da due giapponesi, Hiroaki Tobita e Takuya Kuzi dei Sony Computer Science Laboratories e si chiama SmartWig.
Le parrucche e i travestimenti di Roger, protagonista della serie American Dad

Trentacinque anni fa era il walkman. Pochi mesi fa erano gli occhiali 3d. Alla Sony non si stancano mai di mettere strane cose in testa della gente.

L’ultima, solo in ordine cronologico pare, è la parrucca intelligente. Inquietante di prima acchito e la mente corre subito alla puntata dei Simpson con protagonista un parruchino infernale. Però tant’è.

L’invenzione arriva da due giapponesi (e fin qui nessuno si stupisce), Hiroaki Tobita e Takuya Kuzi dei Sony Computer Science Laboratories e la SmartWig, questo il nome della capellona, pare sia il copricapo più innovativo del momento.

In grado di adattarsi perfettamente al cranio di una persona, è dotata di fotocamera, sistema di navigazione, sensori che monitorano i valori fisiologici e molto molto altro. Può comunicare in modalità wireless con un dispositivo mobile ed è munita di un puntatore laser. Quest’ultimo di dubbia utilità, forse.

Ma ora un po’ della storia dell’evoluzione di questa invenzione. Il primo modello della super-parrucca funge da sistema di navigazione tramite un sensore gps: la dinamica stupefacente è il come la parrucca può comunicare al resto del corpo. Tramite delle scosse o meglio vibrazioni, altrimenti si sarebbe tornati ai tempi dell’elettrochoc. Il gadget peloso indica il percorso attraverso delle micro-vibrazioni nella parte del cranio interessata: scossa a destra – gira a destra (occhio ai centri del movimento), scossa a sinistra – gira a sinistra (occhio ai centri del linguaggio). Insomma, una soluzione abbastanza intuitiva, sembrerebbe.

Il secondo modello, invece, presentava il sopra citato puntatore laser. Non essendo dentro ad una missione di Call of Duty, potrebbe sembrare poco utile, invece risulterà indispensabile per far scorrere slide di PowerPoint semplicemente muovendo la testa da un punto all’altro.

Infine, il terzo prototipo di smart-parrucca: sostituisce i termometri e i misuratori di pressione e, con un semplice clic, monitora le onde cerebrali, archivia suoni e immagini che, all’occorrenza, l’indossatore può recuperare.

Una parrucca a dir poco geniale.

E non è nemmeno stata trascurata la comodità: Sony, infatti, assicura che potrà essere indossata sia sui capelli naturali che direttamente sulla nuda pelle. Una vera goduria.

Ma insomma, anche la Sony non scherza in fatto di invenzioni, anche se ancora è in dubbio se la SmartWig vedrà mai il mercato. Il prossimo anno Google intende commercializzare i suoi famosi Google Glass, a settembre Samsung ha presentato il suo smartwatch Gear e aziende quali Nike e Jawbone hanno creato dei braccialetti che raccolgono ogni sorta di dati e statistiche.

Riassumendo gli ultimi ritrovati in fatto di tecnologia, sembra che la scienza faccia di tutto per attaccarsi alla pelle delle persone.