Seregno: successo per Roberto Vecchioni che ha cantato e conversato per le “12 lune”

Il cantautore Roberto Vecchioni, lunedì 13 dicembre, al teatro San Rocco di Seregno, ha aperto la serie del “Circolo delle 12 lune”.
I premiati con l'artistica luna simbolo della manifestazione: da sx Roberto Vecchioni, Massimo Germini, Federica Perelli, Michele Monina, Alberto Rossi e Ilaria Arosio
I premiati con l’artistica luna simbolo della manifestazione: da sx Roberto Vecchioni, Massimo Germini, Federica Perelli, Michele Monina, Alberto Rossi e Ilaria Arosio Paolo Volonterio

È stato un tripudio. Ha affascinato, entusiasmato e trasportato il pubblico il cantautore Roberto Vecchioni, lunedì 13 dicembre, al teatro San Rocco di Seregno, aprendo la serie del “Circolo delle 12 lune”, promossa dall’assessorato alla cultura. Con lui in scena il suo storico chitarrista Massimo Germini, con loro ha conversato il giornalista Michele Monina. Al termine di ogni brano musicale, anche i meno conosciuti, il foltissimo pubblico catturato e attratto dalla simpatia, dalla bonomia e dalla spontaneità dell’artista ha lungamente applaudito.

Il sindaco Alberto Rossi nel dare il benvenuto ha ringraziato il pubblico per aver esaurito la sala spiegando che l’iniziativa è: “un tentativo di ritrovarsi assieme, dopo un periodo cupo, per condividere riflessioni vissute, vedendole dal punto di vista dell’arte, della bellezza e della cultura. Seregno città della musica desideriamo che questo filo rosso prosegua con dei grandi eventi”.

Un grazie lo ha poi rivolto a Musicamorfosi, rappresentato da Saul Beretta, che ha contribuito a costruire questa serie di appuntamenti.

Seregno: successo per Roberto Vecchioni che ha cantato e conversato per le “12 lune”
Roberto Vecchioni sul palcoscenico del teatro San Rocco di Seregno con lo storico chitarrista Massimo Germini e Michele Monina

“Le 12 lune – ha spiegato l’assessore alla cultura Federica Perelli – perché avviene alla fine dell’anno e dicembre è la dodicesima luna, un suggerimento che ci è venuto collaborando con l’osservatorio astronomico di Brera che ha contribuito ad allargare gli orizzonti”.

Roberto Vecchioni, 78 anni, ha iniziato parlando del suo libro “Canzoni” che racchiude le sue riflessioni sulla canzone e sul suo inestricabile intrecciarsi con la vita, e al tempo stesso è una preziosa auto antologia dei testi più significativi di cinquant’anni di musica. È venuto alla luce a seguito di un ciclo di lezioni che ha tenuto all’università di Pavia.

“Dentro i miti, gli inganni, gli amori di canzoni che abbiamo ascoltato con emozione – ha sottolineato il cantautore- abbiamo imparato a scorgere la poetica musicale e letteraria, il lavoro nell’ombra del poeta che anche quando il buio si fa fitto non rinuncia a trovare parole per cantare. “Canzoni” non è un’opera, non è un film, non è un romanzo; somiglia più propriamente a un quadro o a un racconto breve. È un’annotazione, la fotografia di uno stato d’animo, un’urgenza descrittiva che ti pulsa dentro e non puoi fare a meno di liberare. È la forma canzone”.

Nel corso delle oltre due ore e mezza di racconto alternato a canzoni ha interpretato i motivi: La bellezza, Teatro, Vincent, Samarcanda, Canzone per Alda Merini, Le rose blu, Nimi, L’uomo che si gioca il cielo a dadi, Sogna ragazza sogna, Chiamami ancora amore.

Il sindaco Rossi e l’assessore Perelli hanno consegnato ai protagonisti, compresa Ilaria Arosio che rappresentava Stefano Sandrelli dell’osservatorio astronomico di Brera, in segno di ringraziamento, una stella opera di Maurizio De Rosa, simbolo della serie di incontri. Il pubblico in chiusura gli ha tributato una vera ovazione, con quasi dieci minuti di applausi scroscianti e calorosi tanto da dover concedere per due volte il bis. E pubblico tutto in piedi a ritmare con le mani e a non voler più lasciare la sala.