Raccontare l’arte di Giorgio de Chirico: “I bagni misteriosi”

Quinto e ultimo capitolo delle opere della mostra “Giorgio de Chirico e l’oggetto misterioso” raccontate da Simona Bartolena: ecco che cos’è “I bagni misteriosi”, una tela del 1973 presente al Serrone della Villa reale di Monza.
Raccontare l’arte di Giorgio de Chirico: “I bagni misteriosi”

L’opera fa parte di una serie di lavori dedicati al tema dei Bagni misteriosi, a cui appartiene anche la monumentale fontana progettata per la Triennale di Milano nel 1973, la più grande opera scultorea mai realizzata dall’artista. All’epoca de Chirico ha già 85 anni, eppure l’opera è di sorprendente modernità, in sintonia con le tendenze artistiche allora in voga, su tutti la Pop Art. Il monumento è composto da otto elementi ambientati in una vasca curvilinea: due nuotatori, un cigno, un pesce, una palla, una cabina, un trampolino e una fonte. Al posto dell’acqua de Chirico ha immaginato una superficie con trama da parquet, che simula l’andatura delle onde in modo molto originale.

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Il tema dei Bagni misteriosi è presente da tempo nella ricerca dell’artista: l’iconografia nasce infatti nel 1934, con le litografie da lui eseguite per illustrare Mythologie di Jean Cocteau. È de Chirico stesso a fornirci qualche interessante indicazione sulla nascita del soggetto. In occasione dell’inaugurazione della fontana della Triennale, infatti, il maestro spiega come l’idea dei “bagni misteriosi” gli sia venuta in una casa in cui il pavimento era stato molto lucidato con la cera. «Guardai un signore che camminava davanti a me», racconta il pittore, «e le di cui gambe riflettevano nel pavimento. Ebbi l’impressione che egli potesse affondare in quel pavimento, come in una piscina, che vi potesse muoversi e anche nuotare. Così immaginai delle strane piscine con uomini immersi in quella specie di acqua-parquet, che stavano fermi, e si muovevano, ed a volte si fermavano per conversare con altri uomini che stavano fuori della piscina pavimento.»

In mostra sono esposte due opere dedicate al tema. Sulla medesima iconografia, infatti, insiste anche una tela realizzata nel 1958, Bagni misteriosi con cigno.