“Ogni giorno come fossi bambina”: il nuovo romanzo di Michela Tilli

Esce lunedì 12 gennaio “Ogni giorno come fossi bambina”, il nuovo romanzo della scrittrice monzese Michela Tilli, pubblicato da Garzanti. Una road story generazionale per chi crede che i sogni si possono sempre realizzare.
“Ogni giorno come fossi bambina”: il nuovo romanzo di Michela Tilli

Capita che una storia nasca proprio dove la vita finisce, ma se c’è una cosa che Argentina mi ha insegnato, è che dove ci sono storie la vita rinasce sempre, trova la sua strada, a patto che ci sia qualcuno che la ascolti. Come diceva Novecento, nel romanzo breve di Baricco: non sei finito finché hai una storia da raccontare e qualcuno che la ascolti.

Là era un pianista nato, cresciuto e vissuto tutta la vita su una nave che portava emigranti dall’Europa all’America. Qui è un ragazza appena maggiorenne che ha scoperto come sia il racconto a generare vita, a tenere in piedi le esistenze. Si chiama Arianna, quella ragazza, che all’inizio della storia non ha nemmeno diciott’anni. Sarà l’incontro con un’anziana che non ha mai smesso di credere ai sogni – ai sogni praticabili, non a quelli astratti dei furori di Vittorini – a cambiare la traiettoria della sua vita. Perché di questo si tratta, nel nuovo romanzo della monzese Michela Tilli, che esce lunedì, pubblicato da Garzanti: “Ogni giorno come fossi bambina” racconta che non è mai finita finché sia ha una storia da raccontare, una da inseguire, una da realizzare. E che a dirla tutta, le cose accadono.

Anche a una ragazza goffa che non vuole più studiare, che ama leggere, che non vede differenza tra una vita digitale con gli amici online e il suo blog per vivere cercando qualcuno disposto ad ascoltare. Un giorno i genitori la mandano a lavorare come “damigella” da Argentina, un’anziana che è riuscita a mandare via l’ultima badante che la figlia le aveva affiancato. Lei ha ritrovato un amore della gioventù, dalle parti di Potenza, a Grassano. Lo ha fatto per lettera. Ha ricevuto risposte. Ma qualcosa non torna. E un giorno, dopo i primi ruvidi attriti, Argentina e Arianna partono. Senza dirlo a nessuno. Laggiù scopriranno che ne vale la pena, comunque. Finché c’è una storia da raccontare, che significa soprattutto scoprire quante tangenziali ha la vita e quante deviazioni può avere, inaspettate: sono le relazioni, gli incontri. Le storie, appunto.

Michela Tilli torna alla narrativa per la terza volta con un romanzo voluto da Garzanti all’asta in concorrenza con altri editori.Racconta ancora una volta uno spaccato di esistenze con un testo agile, una road story anomala di una ragazzina e una nonna che hanno molto da imparare l’una dall’altra. È parola che parla, che ha voce, la narrativa della monzese, perché nel frattempo (tra “Tutti tranne Giulia” del 2011 e “Ogni giorno come fossi bambina”) anche l’autrice ha avuto un incontro tangenziale: quello con il teatro e con Corrado Accordino, attore, regista, fondatore della Danza immobile e della Scuola delle arti. «È grazie a lui, a loro, che è nato questo romanzo», racconta Michela Tilli. «Avevo tante idee, non pensavo avrei scritto questa storia. Ma mi è piaciuta l’idea di raccontare un amore portato dentro per tutta la vita senza rimpianti. Ormai ho quarant’anni anch’io, è un momento in cui ti guardi indietro e osservi le strade che hai scelto e quelle che non hai percorso». Un bilancio in cui, per l’autrice, rientra l’incontro con il teatro, «dove ci sono persone che vivono costantemente con passione quello che fanno. E che hanno un rapporto fisico con la parola che ho amato». Un incontro «che mi ha spinta a muovermi».

Prima c’erano stati il debutto blockbuster con “La vita sospesa” (“è stato strano, mi sono sentita travolta, mi chiamavano persone che non sentivo da anni e parenti lontani, ma mi ha aiutato mio marito”) e “Tutti tranne Giulia”, la conferma (“quello che amo di più, forse”), entrambi pubblicati da Fernandel raccogliendo recensioni e lettori in tutta Italia. E nel frattempo è arrivata anche la scrittura per il teatro: un testo ancora in fase di gestazione sempre con Accordino e un altro che invece, da un’idea di Silvana Fallisi e largamente autobiografico per l’attrice monzese di origine siciliana, andrà in scena a fine gennaio a Milano e il 27 febbraio a Monza, al Binario 7: «Abbiamo lavorato con lei e Accordino. È strano stare a vedere cosa succederà sul palco. Scrivere per il teatro significa asciugare, sintetizzare, arrivare alla sola parola che occorre. È un contatto con la vita bello e fecondo. Ma il mio posto è in platea, perché uno spettacolo è sempre una gioia».

Ogni giorno come fossi bambina

Milano, 2015
Garzanti editore
256 pagine, 14.90 euro

Il romanzo esce in libreria lunedì, 12 gennaio. Due giorni dopo, mercoledì 14, nella città in cui vive si terrà la prima presentazione ufficiale del libro con l’autrice: l’incontro è in programma alla libreria Libri e libri di via Italia 22 alle 18. Con la scrittrice la presidente della Casa della poesia di Monza, Antonetta Carrabs e ospiti dalla compagnia La danza immobile per leggere passi del romanzo. Ingresso libero.