Musica: Franz finalista del Premio Bertoli con “Gli specchi”

Musica d’autore e musica orchestrale: così è nato il progetto Franz di Francesco Riva che sabato 16 ottobre è finalista del Premio Bertoli con “Gli specchi”.
Franz in concertoFotostudioprint
Franz in concertoFotostudioprint

Finalista per tre anni di fila del Premio De Andrè («e l’ultima volta sono arrivato secondo») e ora un altro palco che lo attende sotto l’ala del grande cantautorato italiano: il Premio Pierangelo Bertoli che sabato, 16 ottobre, arriva alla finale.

Ci sarà anche lui, Franz, al secolo Francesco Riva, musicista di Milano Milano che poi però è cresciuto in Brianza («e il primo cd l’ho comprato al Passepartout Dischi di Carnate», racconta di sé). In palio – oltre al riconoscimento del mondo della musica – quelle risorse economiche che potrebbero tradursi nel finanziamento di un tour o di qualche data live, quelle che Franz aveva pensato di organizzare un paio di anni fa, all’uscita del suo primo album con il progetto cantautoriale ed «era il 16 marzo del 2020. Poi è imploso tutto».

Il progetto cantautoriale è quello di chi ha studiato composizione al conservatorio e ha deciso di fare musica d’autore con il vocabolario di quella orchestrale, con «nove elementi sul palco, senza troppo chiedermi all’epoca quanto poi sarebbe stato possibile portarlo in giro. Poi ho messo in piedi un piccolo organico e capito che si poteva fare». Cioè scrivere partiture di musica leggera ma non leggerissima come si farebbe per un’orchestra classica. Aggiungendoci, in maniera complementare e non decorativa, la parte cinematografica: i video, che corrispondono al completamento della narrazione musicale.

“Ed io che temo quasi tutto, io che metto in dubbio tutto, io ricordo bene il mare, Ricordo il canto delle sirene e il pianto e di aver desiderato tanto da farmi male” dice “Gli specchi”, il brano che porta sabato sera a Modena, uno dei pezzi di “Dietro ogni cosa”, il titolo dell’album che contiene dieci tracce. «In realtà ne uscirà presto un secondo – racconta – perché in quest’anno di stop in cui avrei dovuto portare in giro il primo, mi sono rimesso a scrivere e ormai è quasi finito».

Anche lì, si può immaginare, tornerà l’immaginario di Franz – che è anche uno dei fondatori dei 7 marzo, versante punk rock e in overdose da ironia – fatto di classica, di Paolo Conte, di racconti di Dino Buzzati, Miyazaki e perché no, anche dei Peanuts, che fanno capolino nel video di “L’America” con il musicista curvo su un piccolo, piccolissimo pianoforte degno di Schroeder – e senza Lucy intorno.