Monza: undici voci per la Giornata internazionale della poesia

Un giornata di voci e versi grazie ai contributi di undici autori che hanno aderito al Festival della poesia della “Casa” di Monza: il 21 marzo è la Giornata internazionale della poesia.
Sunset di William Turner
Sunset di William Turner

“Et in Arcadia” ego ripetevano (alla noia) nel Settecento, ma la traiettoria tracciata dalla Casa della poesia di Monza per il 21 marzo è tutt’altro che pastorale: piuttosto l’identificazione della voce dei tempi con lo Zeitgeist, lo spirito dei tempi, quello che ha messo in alto all’agenda internazionale il tema del rapporto tra l’uomo e l’ambiente.

E internazionale è anche la giornata di domenica, dedicata alla poesia, per la quale la “Casa” presieduta da Antonetta Carrabs ha chiamato a partecipare undici voci che saranno protagoniste di un canto corale accordato a un solo tema: “Poesia e Natura”.

E allora Dome Bulfaro, Patrizia Burley Lombardi (Università di Melbourne, Australia), Tiziana Cera Rosco, Tiziano Fratus, Giovanna Frene, Laura Pugno, Maria Pia Quintavalla, Davide Rondoni, Marco Sonzogni (docente della Victoria University of Wellington, in Nuova Zelanda), Maurizio Cucchi, Giovanna Iorio: sono loro che domenica declineranno in versi il baricentro della secondo Festival della poesia di Monza voluto dalla Onlus brianzola. Che ai tempi della zona rossa e delle limitazioni di emergenza, sarà integralmente online. Il 21 marzo i contributi dei poeti che hanno aderito al Festival saranno pubblicati sul canale YouTube “La Casa della Poesia di Monza” e sulle pagine social (Facebook, Instagram e Twitter) nel corso della giornata.

Sullo sfondo le parole di Giorgio Caproni, il poeta italiano del Novecento, scomparso a Roma nel 1990, che nei “Versicoli quasi ecologici” (Res amissa, 1990), scriveva: “Non uccidete il mare, – la libellula, il vento. – Non soffocate il lamento (il canto!) del lamantino. – Il galagone, il pino: – anche di questo è fatto l’uomo”. Da qui parte la Casa della poesia per discutere di quello che può fare il poeta per parlare del contesto in cui vive e di come l’ambiente si riverbera nei versi.

“Alla luce di quello che in questi ultimi anni è successo, tra catastrofi ambientali, emergenze climatiche dovute al riscaldamento globale, crisi economica e l’emergenza pandemica dovuta al Covid 19 – scrive la Casa presentando l’appuntamento mondiale di domenica – è davvero giunto il momento di operare un’inversione di rotta in direzione di un’ecologia integrale che sia sostenuta da uno sguardo d’amore e consenta di entrare in comunione con la natura e l’ambiente. Siamo parte del clima che abbiamo mutato, degli agenti atmosferici che abbiamo stravolto, del mare che abbiamo inquinato”.

E allora si tratta soprattutto di capire quando ancora la voce poetica può fare per contribuire a una emergenza che negli ultimi anni è diventato un elemento chiave del confronto internazionale. “Quale contributo può venire, quindi, dalla poesia? Forse davvero un aiuto significativo, a patto che essa non venga intesa come uno sfogo narcisistico al servizio del proprio io, ma sappia puntare piuttosto sul valore dell’alterità e su quelle parole che da sempre appartengono al lessico poetico come cura, compassione, stupore, meraviglia sviluppando una nuova sensibilità capace di riattivare la compassione verso il prossimo e verso l’ambiente”.

Alla regia dell’iniziativa la presidente Antonetta Carrabs e la vice Elisabetta Motta, Iride Enza Funaro e Tiziana Achilli. Per scoprire il programma della giornata, il sito di riferimento è lacasadellapoesiadimonza.it.