Monza si immerge nell’arte (digitale): ecco il Kernel Festival del decennale

Visiva, acustica e molto altro: l’arte contemporanea digitale di areaodeon si prepara a sei mesi di mapping, sound safari, light art dal respiro internazionale: è il Kernel Festival del decennale. Che ascolterà il suono degli antipodi di Monza.
La “Laser symphony” realizzata da oreaodeon a Torun
La “Laser symphony” realizzata da oreaodeon a Torun areaodeon.org

Dall’altra parte del mondo rispetto a Monza c’è un piccolo arcipelago della Nuova Zelanda: si chiama Isole Chatham, ci abitano 650 persone. Letteralmente, gli antipodi della città: presto sarà possibile ascoltare il suo suono direttamente in un luogo monzese.

Monza si immerge nell’arte (digitale): ecco il Kernel Festival  del decennale
La posizione delle isole Chatham

È solo uno dei tanti capitoli di cui si compone il Kernel Festival organizzato da areaodeon, l’associazione culturale monzese che celebra così il decimo anno di vita della progetto dedicato all’arte contemporanea, e in particolare alle sue declinazioni digitali. Portandolo, per la prima volta, nella città natale dell’associazione.

«Abbiamo trasformato le difficoltà in opportunità» racconta Marcello Arosio, cofondatore della realtà con Carlotta Fumagalli, «perché in realtà era in programma alla fine del 2019. Poi l’abbiamo rinviato a marzo 2020, e sappiamo cos’è successo. Piuttosto che rinviare, abbiamo riscritto tutta la formula del festival che di solito durava due settimane: l’abbiamo rimodulato in sei mesi» e cioè dal 4 giugno, data di apertura e fino alla fine dell’anno. «Dilatando i tempi e gli spazi» cioè coinvolgendo ampi spazi della città: dove poter stare distanziati e “frequentare” le opere di giorno in giorno. Il team di areaodeon comprende anche Davide Cappelletti, Vincenzo Fabiano, Massimo Tantaro e Nadir Catalano.

Il focus originario erano i visual mapping sugli edifici (come nelle edizioni di Villa Tittoni), qui saranno solo un elemento: le proiezioni saranno fatte al ponte dei Leoni e le prime sono in agenda dal 4 al 13 giugno (dalle 21.30) con un progetto dello Ied e quindi dal 2 all’11 luglio, con un progetto realizzato insieme ad alcune scuole. Altri ne seguiranno, con artisti anche internazionali, così come a settembre uno sarà dedicato al duomo e alla sua ritrovata facciata.

Da luglio a novembre alcuni spazi interni della città ospiteranno progetti di light art, cioè installazioni luminose, interattive e audiovisive (come quella della foto, realizzata da araodeon a Torun, in Polonia. La novità è però il sound safari, il safari sonoro, un progetto immersivo che in determinati luoghi di Monza (segnalati da cartelli) permetteranno di incrociare installazioni sonore che potranno essere ascoltare dal proprio smartphone con la geolocalizzazione.

Saranno sia omaggi a Dante Alighieri nel 700esimo anniversario della morte del poeta (con il coinvolgimento di Poesia Presente e Dome Bulfaro), modificati con la musica e gli interventi elettronici, sia soundscape (paesaggi sonori), che permetteranno di percepire gli spazi diversamente: il suono come forma d’arte installativa. Progetti sonori che si modificheranno in funzione dei movimenti nello spazio degli ascoltatori, del loro stesso orientamento nello spazio, in base agli spostamenti. «La percezione dei luoghi passa dalla vista – conclude Arosio – ma altrettanto dagli odori e dai rumori: il sound safari attraverserà questo momento della percezione». Fino ad ascoltare anche il suono dell’altra parte del mondo.