“Monza in acquarello”: tre giorni a maggio per dipingere con artisti da tutto il mondo

Si chiama “Monza in acquarello” la rassegna pittorica organizzata dal Comune il 3, il 4 e il 5 maggio che, salvo sorprese, avrà come ospite anche una tela del principe Carlo. La presentazione dell’evento.
Monza Presentazione festival acquarello
Monza Presentazione festival acquarello Fabrizio Radaelli

Si chiama “Monza in acquarello” la rassegna pittorica organizzata dal Comune il 3, il 4 e il 5 maggio che, salvo sorprese, avrà come ospite anche una tela del principe Carlo.

Cavalletti in spalla, colori nello zaino, i monzesi che lo vorranno potranno dipingere in giro per la città in compagnia dei più quotati acquarellisti del mondo: 28 presenti fisicamente in città e 5 attraverso le loro opere. Gli artisti saranno ospitati dal Comune per il festival dell’acquarello – unico in Italia organizzato da un ente pubblico, gratis e non commerciale – chiamati da Pakistan, Albania, Malesia, Brasile, Perù, Polonia, Bangladesh, Thailandia, Lituania, Stati Uniti, Inghilterra, Messico, Giappone, Bielorussia e, naturalmente, Italia.


«In questo momento di risveglio culturale della città, da un incontro con Tiziana Tagliabue (pittrice e restauratrice, nda), appassionata di acquarello, è nata l’idea di un festival dedicato a questa arte – ha spiegato l’assessore alla cultura Massimiliano Longo – E la risposta è già stata buona. Già cento persone hanno infatti chiesto informazioni sugli hotel monzesi, perché interessate a venire a seguire l’evento. Si tratta di un festival completamente gratuito, ad esclusione delle cene (alle quali saranno presenti gli artisti e che costeranno 25 euro il 2 e il 3 maggio e 40 il 4 per l’evento di gala, nda) che abbiamo studiato in modo che il pubblico possa incontrare gli artisti in un clima informale. Non ci saranno eventi riservati, tutti gli appuntamenti saranno aperti, anche quelli serali. Abbiamo anche chiesto al principe Carlo di inviarci uno dei suoi acquarelli e speriamo di averlo in mostra».

Per Tiziana Tagliabue, il festival monzese è «la realizzazione di un sogno che vuole mettere in contatto l’arte maggiore con quella minore. L’acquarello è sempre stato considerato arte minore e invece ora vive un importante periodo di rivitalizzazione in chiave contemporanea – ha specificato la pittrice – Volevo mettere in contatto i grandi dell’arte con la gente comune attaverso una serie di eventi in vari punti della città. Eventi che saranno per tutti coloro che vorranno cimentarsi in questa arte, o solo ammirarla, e per chi è artista e vuole un incontro più tecnico con i grandi nomi che abbiamo invitato e che lasceranno in dono a Monza alcune delle loro opere perché possiamo tenerle esposte anche dopo il festival».

La rassegna monzese, oltre ai tantissimi incontri che i visitatori vedranno sui programmi distribuiti – e online su www.turismo.monza.it, oltre che attraverso un qr code stampato sui pieghevoli e sui social – vedrà gli artisti lavorare insieme agli appassionati.
Tra i nomi di spicco del settore «l’artista thailandese La Fe che dipinge rose e che quindi – ha aggiunto la Tagliabue – non poteva avere come collocazione migliore per dipingere il roseto della villa. Ma ci sarà anche una “Plein air school”, conferenze in pillole, un punto social in Galleria Civica per far incontrare gli amanti dell’acquarello che si conoscono solo sui social e tre importanti mostre di alto livello all’Arengario, ai Musei Civici e alla Galleria Civica».

Ricevuti i complimenti orgogliosi del sindaco Allevi, l’assessore e Tiziana Tagliabue hanno poi voluto ricordare che verranno distribuite, gratuitamente, 200 copie del catalogo dell’evento e che il festival si svolgerà anche in caso di maltempo, grazie ai portici che offriranno un’utile sede alternativa alle strade della città.

Non sono stati dimenticati nemmeno bambini e ragazzi, per i quali ci saranno artisti pronti a seguirli. «Per questa edizione – ha concluso l’assessore Longo – non abbiamo voluto valorizzare gli acquarellisti locali di valore del territorio, ma c’è già l’impegno a farlo in futuro»