Monza diventa città del contemporaneo: ecco la Biennale giovani d’arte 2019

Dieci accademie d’arte italiane, trenta artisti, una grande alleanza in città per trasformare Monza nella città del contemporaneo. La Biennale giovani d’arte del 2019 è pronta a partire. E diventa anche Off.
Stefano Giuri, From Here to Eternity, 2019 (particolare)
Stefano Giuri, From Here to Eternity, 2019 (particolare) Leonardo Mondorfini

Trenta artisti, dieci accademie di belle arti italiane, la città che per oltre due mesi parlerà la lingua del contemporaneo. E in modo diffuso. È tutto pronto per la nuova edizione della Biennale Monza, la mostra-premio che prenderà casa all’Orangerie della Villa reale di Monza a partire da domenica 27 ottobre e fino al 6 gennaio.

Il progetto comunale rilanciato nel corso degli anni dal Rotary Monza e oggi affidato a un comitato cittadino conferma e rilancia la nuova formula ideata due anni fa: non più una serie di curatori che invitavano gli artisti, ma docenti dei accademie nazionale che scelgono i migliori talenti delle loro aule.

Sotto la direzione di Daniele Astrologo Abadal, responsabile scientifico, hanno aderito alla proposta l’accademia Carrara di Bergamo, la Clementina di Bologna, quella di Firenze, l’accademia Ligustica di Genova e quella di L’Aquila, Brera e il Naba di Milano, l’accademia di Ravenna, l’Albertina di Torino e quella di Venezia. Ognuna porta tre artisti a Monza con “un incremento quantitativo che punta a una collaborazione fattiva con i veri e propri vivai di formazione dei futuri artisti, e che risponde a quella necessità di colmare il vuoto tra le aule d’insegnamento e una sede espositiva di prestigio, tra la formazione e il debutto in una mostra – scrive il Comitato presentando il progetto di cui il Cittadino è media partner – Pronti a cogliere per primi il talento emergente e offrirgli l’opportunità di confrontarsi con la realtà dell’arte, col mondo ufficiale della cultura. Il bacino dell’accademia è il luogo deputato alla formazione della creatività, è dove poter cercare le giovani leve della creatività emergente. Infatti, è tra le priorità della Biennale quella di intercettare le energie non ancora consacrate dalle gallerie di settore e dal mercato. Una sfida difficile che ci pone in prima linea, in una posizione d’avanguardia per cogliere da vicino il fiorire dell’arte presente”.

LEGGI il programma della Biennale Off

«La Biennale conferma la propria attenzione alla creatività emergente e si apre alla città con la realizzazione di eventi espositivi disseminati nel centro storico e non solo – è l’analisi di Daniele Astrologo Abadal – . Un modo per restare aggiornati sulle ultime novità linguistiche dell’arte contemporanea e per riscoprire e rileggere gli angoli, i luoghi più o meno noti di Monza. Tra le parole chiave di questa edizione vanno annoverate quelle di apertura, dialogo, diffusione e contaminazione, per sottolineare il coinvolgimento dei cittadini chiamati a visitare i giovani creativi esposti all’Orangerie e gli interventi puntuali dei maestri, messi a confronto con la nuova realtà urbana. Una Biennale storica che si rinnova e cresce, ora più che mai consapevole della propria identità culturale».

Monza diventa città del contemporaneo: ecco la Biennale giovani d’arte 2019
Venezia – Irene Targa, Maria non ha mai visto il mare, 2019

E non si tratta solo del Serrone: l’edizione 2019 inaugura anche il progetto Biennale Off, un cartellone di incontri, performance e iniziative che puntano al coinvolgimento della città e la rete con le gallerie private attive a Monza.

«È importante per noi ospitare l’esposizione Biennale Giovani all’interno del palinsesto espositivo dell’Orangerie della Reggia di Monza, luogo che vede l’alternarsi di mostre di grandi maestri con giovani artisti contemporanei all’interno del più ampio progetto Vivaio dell’Arte – ha commentato Piero Addis, direttore della Reggia -. Dal 2018 l’Orangerie diviene spazio espositivo sperimentale e contenitore di molteplici talenti emergenti». L’inaugurazione è fissata per sabato 26 ottobre alle 17.

Gli artisti selezionati

Marta Allegri, insegna Tecniche plastiche contemporanee all’Accademia di Belle Arti di Venezia e invita: Lucia Cantò; Irene Targa; Rob van den Berg

Paola Babini, insegna Tecniche e tecnologie delle Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e invita: Daniela Iurato; Aleksandra Miteva; Sara Vasini

Simona Barbera, insegna Installazioni multimediali, Tecniche extramediali all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova e invita: Luca Del Torto; Francesca Migone; Sarangerel Tserennadmid

Maria Claudia Farina, insegna Tecniche del marmo e pietre dure all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e invita: Mohsen Baghernejad Moghanjooghi; Emanuele Marullo; Lisa Redetti

Mauro Folci, insegna Scultura e Tecniche delle Arti Performative all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e invita: Anna Barbieri; Raffaele Greco; Antonio Perticara

Paolo Parisi, insegna Grafica all’Accademia di Belle Arti di Firenze e invita: Matteo Coluccia; Stefano Giuri; Lori Lako

Francesco Pedrini, insegna Disegno all’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara di Bergamo e invita: Opsi collective; Anna Pezzoli; Pietro Vitali

Andrea Sala, insegna Scultura alla NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e invita: Andrea Bocca; Andrea Noviello; Agnese Smaldone

Ivana Spinelli, insegna Scultura all’Accademia Clementina di Belle Arti di Bologna e invita: Elisa Capucci; Andrea Di Lorenzo; Mihàly Mòr Kovàcs

Italo Zuffi, insegna Tecniche per la Scultura e Tecniche Performative all’Accademia di Belle Arti L’Aquila (ABAQ) e invita: Mara Albani; Francesco Alberico; Arianna Me