Mezzago, Terrestra c’è: dopo l’emergenza per parlare di ambiente e del rapporto con la Terra

Mezzago ospita l’edizione Zero di Terrestra, il Festival delle Arti e delle Culture per approfondire il rapporto col pianeta attraverso il territorio in cui si abita. Una forma diversa rispetto ai programmi, causa emergenza coronavirus, ma con la stessa sostanza. Il programma dello spezzone estivo.
MONZA il movimento Friday for future
MONZA il movimento Friday for future Fabrizio Radaelli

Sarebbe dovuta essere in primavera, ha tenuto duro durante il lockdown, arriva in estate in una nuova forma. Ma Terrestra a Mezzago rimane un Festival delle Arti e delle Culture per approfondire il rapporto col pianeta attraverso il territorio in cui si abita. Un progetto di festival diffuso promosso dal Bloom di Mezzago con il patrocinio e il contributo di Brianzacque e Cem Ambiente, della Fondazione di Comunità di Monza e Brianza, del Parco Agricolo Nord Est (Pane) e la cooperativa Ènostra, che è un gestore di energia elettrica, rinnovabile e sostenibile. E dei comuni di Bellusco, Bernareggio, Sulbiate e Usmate Velate.

La nuova veste dell’edizione zero è divisa in due momenti, uno estivo inaugurato nei giorni scorsi e uno autunnale. Ma “Terrestra ha cambiato forma, non sostanza”, sottolineano gli organizzatori. Quindi debutta con appuntamenti fissati a Palazzo Archinti ogni giovedì nella programmazione dello Sdraivin (il cinema all’aperto con sedie a sdraio), una mostra e uno spettacolo teatrale.

“Immobilizzati dal lockdown siamo stati costretti a sospendere l’avvio di quello che è il nostro Festival delle Arti e delle Culture Ambientali – continuano – siamo felici di comunicare che possiamo riprendere con gli eventi, seppur ripensati e riadattati al tempo e agli spazi. Prima di questo ritorno abbiamo sospeso la routine quotidiana (…) abbiamo interiorizzato la condizione di trovarci in un perenne stato di allerta. Abbiamo iniziato a fare i conti con la consapevolezza di vivere in un pianeta infetto. Non sappiamo quando si tornerà “alla vita di prima” (…) Possiamo osservare, analizzare, studiare, ma ancora non possiamo sapere”.

L’obiettivo del festival era di parlare di cambiamento climatico, biodiversità, consumi. E tale resta.

“Inizieremo con delle proiezioni cinematografiche, con alcune mostre e con uno spettacolo di teatro – spiegano – Poi arriveranno i dibattiti, gli incontri, le presentazioni, i laboratori, altri spettacoli”.

Quindi fino al 23 luglio è allestita la mostra fotografica “Una reflex per pennello” di Toni Traglia.

Dopo Light of my life (2 luglio), giovedì 9 luglio è in programma Cattive Acque, il 16 luglio “Le Traversiadi” (che racconta la traversata delle Alpi Orobie) con intervento di Maurizio Panseri. Il 18 luglio è la volta dello spettacolo “Maria Assunta Lo Carmine” di e con Francesca Iozzi con musiche di Claudio Cauzillo.

Giovedì 23 luglio c’è “Il segreto della miniera”, il 30 luglio “Star Stuff” con l’intervento dell’astrofisica Bianca Salmaso.

Per sostenere l’edizione 0 di Terrestra erano stati lanciati una campagna di crowdfunding e lo shop con prodotti dedicati (info QUI)