Lissone cerca il nuovo direttore per il Museo d’arte contemporanea

Il Comune di Lissone cerca il quarto direttore artistico del Mac, il Museo d’arte contemporanea, dopo Gualdoni, Cavadini e Zanchetta: candidature entro il 7 maggio, incarico per due anni.
Lissone Mac Museo arte contemporanea
Lissone Mac Museo arte contemporanea Fabrizio Radaelli

Un mese e poco più di tempo per candidarsi al ruolo di direttore artistico del Museo d’arte contemporanea di Lissone: il Comune, a tre mesi dal commiato di Alberto Zanchetta, ha aperto il bando per individuare un successore alla guida dell’istituzione brianzola che raccoglie tra l’altro l’eredità del celebre Premio Lissone del dopoguerra.

La scadenza per le candidature è il 7 maggio 2021 e come in passato una prima selezione garantirà il passaggio alla decisione finale, affidata a una commissione di cui faranno parte il segretario generale del Comune oppure il dirigente del settore cultura, altri dirigenti o funzionari comunali ed “eventuali esperti esterni” peraltro augurabili, com’era stato nel 2012 – quando poi era stato scelto Zanchetta nel primo mandato – quando avevano fatto parte della commissione nomi del calibro di Flaminio Gualdoni, Marco Meneguzzo e Marco Romanelli.

QUI il bando del Comune di Lissone

Per accedere alla selezione finale è necessario presentare il curriculum professionale che risponda ai requisiti del bando e un “elaborato progettuale di massimo 15 cartelle contenente le proposte di linee di sviluppo del Mac per i prossimi due anni”. Due anni perché il mandato è ridotto, rispetto al bando del 2017: due anni di incarico più uno opzionale a discrezione dell’amministrazione comunale, contro i tre anni della volta precedente. Cambia invece il trattamento economico: 30mila euro lordi all’anno contro i 25 del passato, senza possibilità di nota spese.

Il nuovo direttore sarà il quarto del Mac dopo il suo riconoscimento come museo: il primo è stato Flaminio Gualdoni (2001-2005), seguito da Luigi Cavadini (2005-2012) e quindi da Zanchetta, mentre prima di loro, all’epoca della transizione da galleria civica a museo, il consulente era stato Claudio Rizzi (2000-2001).