Il mondo di Patellani all’arengario di Monza: una mostra per il pioniere del fotogiornalismo

FOTO - VIDEO A un anno di distanza dall’appello del Cittadino, il Comune dedica una retrospettiva al fotografo Federico Patellani, cresciuto a Monza, il vero pioniere del fotogiornalismo italiano.
Federico Patellani, XXII Gran Premio d’Italia all’autodromo di Monza, Monza, 1951
Federico Patellani, XXII Gran Premio d’Italia all’autodromo di Monza, Monza, 1951 © Studio Federico Patellani - Regione Lombardia / Museo di Fotografia Contemporanea, Milano-Cinisello Balsamo

Sono passati quattordici mesi da quando il Cittadino aveva rispolverato una pagina della storia della città e aveva lanciato un appello al Comune: il pioniere del fotogiornalismo italiano era di Monza, merita una mostra. L’amministrazione comunale non si è lasciata sfuggire l’opportunità: sabato 25 maggio sarà inaugurata all’arengario una speciale antologica del fotografo che quattro anni fa era stato celebrato anche da palazzo Madama a Torino.

LEGGI l’appello del Cittadino

L’immagine, per capire di chi si tratti, è una: quella donna con la testa che sbuca dal Corriere con il titolo “È nata la Repubblica italiana”, a giugno 1946. Ma Patellani, cresciuto in città dopo il trasferimento del padre, avvocato, è stato molto di più: non solo appunto il pioniere del fotogiornalismo italiano, ma anche un rappresentante di quella “scuola” della fotografia umanistica che ha avuto i suoi campioni nelle stanze dell’agenzia Magnum. A sfogliare il catalogo del fotografo italiano, non c’è margine di differenza.

La mostra si intitola “Federico Patellani. Da Monza verso il mondo” ed è stata curata da GIovannza Calvenzi e Kitti Bolognesi: sarà aperta fino al 28 luglio (inaugurazione sabato 25 maggio alle ore 18). La mostra è stata organizzata dal Comune di Monza, con la partecipazione di Cinisello, la Città metropolitana, la Regione, Triennale, Mibac e in collaborazione con il Museo di fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo, depositario dell’enorme archivio Patellani. Il media partner della mostra è il Cittadino.

«Già nel 1943 aveva indicato come doveva essere “il giornalista nuova formula”: un giornalista che, oltre a scrivere i testi, sapesse anche realizzare immagini “viventi, attuali, palpitanti”» scrivono gli organizzatori. Gli studi di impronta paterna in legge lo portano alla laurea, ma non ha intenzione di seguire quella strada: sceglie la fotografia, lavora per Tempo, incrocia il mondo del cinema, è a sua volta autore di documentari, moltiplica le collaborazioni. Quando muore a Milano nel 1977, si lascia alle spalle un’eredità importante: avere attraversato il mondo, averlo fotografato, averlo testimoniato con una sensibilità nuova.

GUARDA la gallery

In mostra ci saranno un centinaio di fotografie “che meglio rappresentano le tappe fondamentali della carriera di Patellani dalla fine della Seconda guerra mondiale alla metà degli anni Sessanta, quando il fotografo si dedicò soprattutto alla fotografia di viaggio”, con sezioni che passano dalla ricostruzione post bellica all’Italia del Sud, il cinema, la moda, i ritratti (Benedetto Croce, Thomas Mann, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Elio Vittorini, Totò, Anna Magnani, Silvana Mangano, tra gli altri). La sorpresa e inedita sezione riguarda Monza, con una serie di scatti che raccontano l’immediato dopoguerra.

A chiudere, un omaggio al film di Roberto Rossellini “Stromboli. Terra di Dio” con Ingrid Bergman e il reportage realizzato dal fotografo monzese.

Gli orari. La mostra potrà essere visitata fino a domenica 28 luglio nei seguenti orari: martedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19; giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato dalle 10 alle 13, dalle 16 alle 19 e dalle 21 alle 23; domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ingresso libero.